L’Enel è intervenuta in forze in seguito allo scoppio che ha aperto una voragine a Paganica
Metano, finita l’emergenza
Riallacciate mille utenze dopo il guasto alla condotta
L’AQUILA. I disagi per la mancanza del metano a Paganica e altre zone della città sembrano finiti. Ieri sono state riattivate le utenze dopo che sabato la rottura di una tubatura ha creato una sacca di gas la cui pressione ha squarciato la strada gettando la gente nel panico.
«Con un massiccio impiego di uomini e mezzi» si legge in una nota dell’Enel, «i nostri tecnici sono riusciti a rimettere in pressione il tratto di metanodotto danneggiato dai continui smottamenti provocati dallo sciame sismico già nella serata di ieri, mentre domenica si sono concluse le riattivazioni delle forniture a servizio delle abitazioni».
Nel frattempo continuano senza sosta le operazioni di ripristino del servizio di distribuzione gas nelle aree colpite dal sisma: ultime in ordine di tempo le riattivazioni di larga parte delle frazioni di Tempera e San Gregorio e di via dei Torlonia, via Salaria Antica Est, Piazza Aia di Pile, via Scuola di Pile, via Pile Alto, via Ulisse Nurzia e via della Stazione nel capoluogo. Tra le più importanti utenze da riattivare anche quelle del nucleo industriale. Per provvedere al riallaccio di almeno mille utenze l’Enel ha dovuto fare ricorso al lavoro di squadre che sono intervenute non solo dall’Aquila ma anche da altri centri. Diversamente i tempi di attesa per il ripristino del servizio del gas metano sarebbero stati molto più lunghi.
Chiuso anche il piccolo cratere che si era formato sabato mattina lungo via Oberdan, nella parte alta della frazione, che conduce alla Madonna d’Appari, in seguito alla squarcio del manto stradale. La strada, comunque, era già interdetta al transito veicolare subito dopo il sisma del sei aprile e, in teoria, anche a quello pedonale.
L’allarme si è verificato sabato verso le 6,30 in via Oberdan, non lontano dal centro della frazione aquilana, quando la carreggiata di destra si è improvvisamente aperta e lastre di manto stradale sono state sbalzate per diversi metri. Il tutto annunciato da un boato. La gente, terrorizzata, si è riversata fuori dalle case in quanto temeva ci fosse stato un terremoto. Non era così, per fortuna, ma per tutta Paganica si è diffusa una nube di gas, invisibile alla vista, ma ben evidente all’olfatto, che si è dissipata in tarda mattinata verso l’alto.
Subito dopo l’esplosione i vigili urbani hanno provveduto a evacuare precauzionalmente le poche case ancora agibili in quella zona.
La zona interessata al fatto, fino a ieri mattina è stata presidiata dagli uomini della forestale, tecnici dell’Enel, e guardie municipali.
«Con un massiccio impiego di uomini e mezzi» si legge in una nota dell’Enel, «i nostri tecnici sono riusciti a rimettere in pressione il tratto di metanodotto danneggiato dai continui smottamenti provocati dallo sciame sismico già nella serata di ieri, mentre domenica si sono concluse le riattivazioni delle forniture a servizio delle abitazioni».
Nel frattempo continuano senza sosta le operazioni di ripristino del servizio di distribuzione gas nelle aree colpite dal sisma: ultime in ordine di tempo le riattivazioni di larga parte delle frazioni di Tempera e San Gregorio e di via dei Torlonia, via Salaria Antica Est, Piazza Aia di Pile, via Scuola di Pile, via Pile Alto, via Ulisse Nurzia e via della Stazione nel capoluogo. Tra le più importanti utenze da riattivare anche quelle del nucleo industriale. Per provvedere al riallaccio di almeno mille utenze l’Enel ha dovuto fare ricorso al lavoro di squadre che sono intervenute non solo dall’Aquila ma anche da altri centri. Diversamente i tempi di attesa per il ripristino del servizio del gas metano sarebbero stati molto più lunghi.
Chiuso anche il piccolo cratere che si era formato sabato mattina lungo via Oberdan, nella parte alta della frazione, che conduce alla Madonna d’Appari, in seguito alla squarcio del manto stradale. La strada, comunque, era già interdetta al transito veicolare subito dopo il sisma del sei aprile e, in teoria, anche a quello pedonale.
L’allarme si è verificato sabato verso le 6,30 in via Oberdan, non lontano dal centro della frazione aquilana, quando la carreggiata di destra si è improvvisamente aperta e lastre di manto stradale sono state sbalzate per diversi metri. Il tutto annunciato da un boato. La gente, terrorizzata, si è riversata fuori dalle case in quanto temeva ci fosse stato un terremoto. Non era così, per fortuna, ma per tutta Paganica si è diffusa una nube di gas, invisibile alla vista, ma ben evidente all’olfatto, che si è dissipata in tarda mattinata verso l’alto.
Subito dopo l’esplosione i vigili urbani hanno provveduto a evacuare precauzionalmente le poche case ancora agibili in quella zona.
La zona interessata al fatto, fino a ieri mattina è stata presidiata dagli uomini della forestale, tecnici dell’Enel, e guardie municipali.