Micron, 600 lavoratori al consiglio regionale

Un fiume in piena rabbioso e determinato che ha riempito questa mattina la Villa comunale invadendo l’ingresso del consiglio regionale. I 600 lavoratori della Micron sono partiti da Avezzano per venire a dire al presidente della Regione, Gianni Chiodi, di non abbandonarli. E gliel’hanno detto anche a brutto muso

L’AQUILA. Un fiume in piena rabbioso e determinato che ha riempito questa mattina la Villa comunale invadendo l’ingresso del consiglio regionale. I 600 lavoratori della Micron sono partiti da Avezzano per venire a dire al presidente della Regione, Gianni Chiodi, di non abbandonarli. E gliel’hanno detto a brutto muso, con qualche “vattene”, diversi “buffone”, non pochi “vaffa” e anche qualche parola grossa dettata dalla preoccupazione per un futuro che non è affatto chiaro.

«Non si tratta di difendere  il proprio posto di lavoro, ma il futuro di tutt’Italia», urla una lavoratrice che tra la folla si fa spazio con il suo fischietto. Palpabile la disperazione dei lavoratori, uomini e donne, giovani e più “anziani”, che si chiedono «perché in questi due anni, da quando cioè la Micron ha cominciato le sue trattative per vendere, la politica non abbia fatto nulla». E non perdonano la Regione per essere mancata a quel tavolo ministeriale, il 28 novembre scorso, a Roma, dove i lavoratori avrebbero voluto sentire una classe politica coesa nel difendere la seconda più grande azienda d’Abruzzo e una delle più importanti d’Italia, anche da un punto di vista della ricerca e dei rapporti con il territorio e l’università instaurati tramite la fondazione Mirror, che adesso, se la Micron lascia, non si sa che fine farà.

«I lavoratori della Micron di Avezzano hanno tutta la mia solidarietà. La situazione deve essere affrontata al più presto e risolta. In Conferenza dei Capigruppo abbiamo incontrato i rappresentanti dei lavoratori con i quali abbiamo previsto la convocazione, a breve, di un tavolo tecnico tra le parti per individuare una soluzione». Ha detto così il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, a margine dei lavori della Conferenza dei Capigruppo, che questa mattina a Palazzo dell’Emiciclo ha incontrato una delegazione dei lavoratori Micron. Oltre alla delegazione dei lavoratori, all’incontro hanno partecipato l’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, e il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, oltre a lo stesso presidente Chiodi.

Altro punto sul quale i sindacalisti, in particolare, sono tornati questa mattina: l’incontro di ieri nella sede Upi nel capoluogo, con azienda e parti sociali, «non è stato un rifiuto dell’accordo sulla cassa integrazione e sulla rotazione», ha spiegato Cinzia Ghizzoni della segreteria della Cgil provinciale, «ma un altolà di fronte all’incertezza dell’accordo. Che tipo di rotazione ci aspetta? Non ci sono stati prospettati dettagli, questo significa che l’azienda potrebbe far ruotare i lavoratori un giorno al mese». Ma i lavoratori hanno urlato tutta la loro disperazione e la rabbia per due ore di file, chiedendo al presidente Chiodi, uscito tra i manifestanti come un leone nell’arena, che venga salvato il destino dei 700 lavoratori.