Minacce a un consigliere della Regione
Lettera all'aquilano Ricciuti (Pdl): attento alla pelle. Sul foglio anche la foto di Piccone
L'AQUILA. Minacce di morte al consigliere regionale Luca Ricciuti (Pdl). «Fai parte di una banda di ladri. Stai attento alla pelle». Questo il testo di una lettera scritta a mano e accompagnata dalla fotocopia di una banconota da 50 euro e da una foto del senatore Filippo Piccone, coordinatore regionale del partito. Il consigliere, che per prima cosa ha avvisato il presidente Gianni Chiodi, presenterà una denuncia.
LE MINACCE. La lettera è arrivata ieri nella sede della presidenza della Regione Abruzzo, in via Iacobucci, all'Aquila. Indirizzata a Luca Ricciuti. Il consigliere, uomo emergente del Pdl, l'ha aperta nel pomeriggio. Una lettera con un'affrancatura da 60 centesimi, scritta a mano. «Fai parte di una banda di ladri. Stai attento alla pelle» il testo del messaggio. Sullo stesso foglio la foto del senatore Piccone e la fotocopia della banconota. Il consigliere ha informato Chiodi e Piccone. In serata, Ricciuti ha annunciato che presenterà una denuncia contro ignoti.
GLI ULTIMI VELENI. La vicenda è forse da ricollegare a quando accaduto nelle ultime settimane. L'inchiesta che ha portato agli arresti di Venturoni e Di Zio, la bufera nel partito di Berlusconi in Abruzzo, le tensioni alimentate dai sospetti seminati dall'ex assessore regionale Daniela Stati. Il nome di Ricciuti era finito nella lista dei papabili a sostituire proprio la Stati, che commentò così: «Gli auguro le migliori fortune. Io e Luca abbiamo due papà illustri, il suo più del mio, visto che se non ricordo male è presidente della Selex (società di Finmeccanica e partner di Abruzzo Enginering, ndr)».
«NON SOTTOVALUTARE». Il presidente della Regione, informato delle minacce dallo stesso Ricciuti - Chiodi ha ricevuto un sms nel corso di una intervista sull'emittente teramana Teleponte - ha affermato che «l'accaduto non è da sottovalutare». Agli inquirenti, che prenderanno in consegna la lettera per un'attenta analisi, il compito di scoprire chi l'ha spedita.
CHI È RICCIUTI. Luca Ricciuti è nato all'Aquila nel gennaio 1966. Bancario di professione, ha ricoperto vari incarichi amministrativi all'interno del Comune dell'Aquila, prima come presidente dell'Asm, l'azienda pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti, e poi come assessore. Nel 2004 è stato nominato membro del coordinamento comunale di Forza Italia. Nel 2008, unico rappresentante aquilano, è stato candidato, sempre per il Pdl, alla Camera dei deputati. È stato eletto consigliere regionale nella lista del Popolo della libertà (circoscrizione dell'Aquila). Ricciuti presiede la Sottocommisione con incarico di consulenza per l'attività di supporto alla ricostruzione della seconda commissione del consiglio regionale. Si tratta di una sorta di consulta che propone suggerimenti e indicazioni nel dopo-terremoto. Ricciuti, qualche giorno fa sul Centro, aveva invitato a snellire le procedure per aprire i cantieri.
PADRE ILLUSTRE. Luca Ricciuti è figlio d'arte. Il padre Romeo - anche lui subito informato di quanto accaduto ieri - fu presidente della Regione Abruzzo tra il 1977 e il 1981. Ricciuti senior, uomo di punta della Dc, sindaco dell'Aquila per un breve periodo e deputato per tre legislature, ricoprì anche l'incarico di sottosegretario all'Industria con il governo Goria e per due volte fu sottosegretario all'Agricoltura con Andreotti premier.
LA REAZIONE. «Sono accuse infamanti rivolte al sottoscritto e al senatore Piccone», commenta il consigliere regionale del Pdl, «una lettera che fa parte del clima di caccia alle streghe e di sospetti. Sono particolarmente amareggiato. Stiamo rinnovando questa regione con grandi difficoltà ma qualcuno continua ad alimentare un clima di odio. Resta la volontà di andare avanti».
LE MINACCE. La lettera è arrivata ieri nella sede della presidenza della Regione Abruzzo, in via Iacobucci, all'Aquila. Indirizzata a Luca Ricciuti. Il consigliere, uomo emergente del Pdl, l'ha aperta nel pomeriggio. Una lettera con un'affrancatura da 60 centesimi, scritta a mano. «Fai parte di una banda di ladri. Stai attento alla pelle» il testo del messaggio. Sullo stesso foglio la foto del senatore Piccone e la fotocopia della banconota. Il consigliere ha informato Chiodi e Piccone. In serata, Ricciuti ha annunciato che presenterà una denuncia contro ignoti.
GLI ULTIMI VELENI. La vicenda è forse da ricollegare a quando accaduto nelle ultime settimane. L'inchiesta che ha portato agli arresti di Venturoni e Di Zio, la bufera nel partito di Berlusconi in Abruzzo, le tensioni alimentate dai sospetti seminati dall'ex assessore regionale Daniela Stati. Il nome di Ricciuti era finito nella lista dei papabili a sostituire proprio la Stati, che commentò così: «Gli auguro le migliori fortune. Io e Luca abbiamo due papà illustri, il suo più del mio, visto che se non ricordo male è presidente della Selex (società di Finmeccanica e partner di Abruzzo Enginering, ndr)».
«NON SOTTOVALUTARE». Il presidente della Regione, informato delle minacce dallo stesso Ricciuti - Chiodi ha ricevuto un sms nel corso di una intervista sull'emittente teramana Teleponte - ha affermato che «l'accaduto non è da sottovalutare». Agli inquirenti, che prenderanno in consegna la lettera per un'attenta analisi, il compito di scoprire chi l'ha spedita.
CHI È RICCIUTI. Luca Ricciuti è nato all'Aquila nel gennaio 1966. Bancario di professione, ha ricoperto vari incarichi amministrativi all'interno del Comune dell'Aquila, prima come presidente dell'Asm, l'azienda pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti, e poi come assessore. Nel 2004 è stato nominato membro del coordinamento comunale di Forza Italia. Nel 2008, unico rappresentante aquilano, è stato candidato, sempre per il Pdl, alla Camera dei deputati. È stato eletto consigliere regionale nella lista del Popolo della libertà (circoscrizione dell'Aquila). Ricciuti presiede la Sottocommisione con incarico di consulenza per l'attività di supporto alla ricostruzione della seconda commissione del consiglio regionale. Si tratta di una sorta di consulta che propone suggerimenti e indicazioni nel dopo-terremoto. Ricciuti, qualche giorno fa sul Centro, aveva invitato a snellire le procedure per aprire i cantieri.
PADRE ILLUSTRE. Luca Ricciuti è figlio d'arte. Il padre Romeo - anche lui subito informato di quanto accaduto ieri - fu presidente della Regione Abruzzo tra il 1977 e il 1981. Ricciuti senior, uomo di punta della Dc, sindaco dell'Aquila per un breve periodo e deputato per tre legislature, ricoprì anche l'incarico di sottosegretario all'Industria con il governo Goria e per due volte fu sottosegretario all'Agricoltura con Andreotti premier.
LA REAZIONE. «Sono accuse infamanti rivolte al sottoscritto e al senatore Piccone», commenta il consigliere regionale del Pdl, «una lettera che fa parte del clima di caccia alle streghe e di sospetti. Sono particolarmente amareggiato. Stiamo rinnovando questa regione con grandi difficoltà ma qualcuno continua ad alimentare un clima di odio. Resta la volontà di andare avanti».
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