L'AQUILA
Minori ai finestroni dei portici: il Comune multa l’Opera celestiniana
Delibera equipara i parapetti ai cornicioni sui quali è proibito sostare: la polizia municipale sanziona la onlus Fraterna Tau: «È addetta alla sorveglianza dei suoi ospiti». Il priore: «Facciamo ricorso»
L’AQUILA. Il Comune dell’Aquila multa la onlus Fraterna Tau. Sono infatti dieci in tutto i verbali recapitati alla nota onlus del Movimento celestiniano – un riferimento nel capoluogo sotto il profilo dell’assistenza ai poveri e i bisognosi – per un valore complessivo di mille euro. Questo il bilancio delle sanzioni fatte al legale rappresentante, Paolo Pietro Giorgi, in quanto, secondo la polizia municipale, «addetto alla sorveglianza» degli ospiti della struttura – tutti minori stranieri non accompagnati – i giovani sono stati sorpresi a sedersi sui finestroni dei portici di San Bernardino «senza giustificato motivo, costituendo pericolo per la propria o altrui incolumità». Ma ci sarebbero tante altre pervenute in questi giorni ai responsabili delle altre strutture di accoglienza, dopo che l’applicazione di una deliberazione comunale del 2016 ha equiparato de facto i finestroni di San Bernardino a un qualsiasi tetto o cornicione, sui quali è proibito salire e sostare.
A confermarlo è lo stesso Giorgi, priore della struttura che da anni si occupa dell’assistenza morale e materiale a persone in stato di bisogno. «Non so se si tratti di una mossa politico-elettorale o di semplice ignoranza normativa. Quando si parla di minori non accompagnati, a rispondere delle loro azioni deve essere il tutore legalmente designato dal tribunale» spiega, precisando però che «in mancanza di questa nomina le veci di tutore spettano invece al sindaco della città ospitante. Per cui, delle tante multe che in questi giorni stanno arrivando a me e ad altri, dovrebbe risponderne direttamente il sindaco dell’Aquila, non di certo noi».
Quindi prosegue Giorgi: «Multando le strutture di accoglienza, il Comune lascia quindi intendere che la responsabilità dei minori ospitati sia a carico nostro, ma la legge non dice nulla di tutto ciò, ed è per questo che impugneremo ognuna di queste multe respingendole al mittente, che poi in questo caso sarebbe il vero destinatario», mette in chiaro. «Un qualsiasi progetto educativo non può passare attraverso la repressione di una sanzione poliziesca, specie se applicata per essersi seduti laddove ogni aquilano si è seduto almeno una volta nella vita. Da parte nostra c’è sempre stata la massima disponibilità nel collaborare con le istituzioni a tutti i livelli, sia con il Comune, che ad eccezione dell’assessore Manuela Tursini – sempre sensibile alle nostra causa – non si è mai fatto vivo se non sotto forma di sanzione, sia con le forze dell’ordine, che vengono da noi a tenere corsi di educazione alla legalità con grande partecipazione dei ragazzi. Però se poi mi rientrano in dieci, ognuno con una multa da cento euro, solo per essersi seduti sotto i portici al pari di altri ragazzi aquilani, a loro volta non sanzionati, viene meno il senso stesso dell’opera educativa che cerchiamo di portare avanti. E non è semplice neanche per noi poi spiegare ai ragazzi dove abbiano sbagliato».
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