Minori giocano d’azzardo: scattano tredici denunce
Castel di Sangro, blitz dei finanzieri nella sala slot: contestato il favoreggiamento Per il titolare si ipotizza un’attività illegale per la raccolta delle scommesse
CASTEL DI SANGRO. Minorenni con il vizio delle slot machine, ma anche incalliti scommettitori che puntavano grosso sui siti stranieri dedicati alle scommesse clandestine. È lo scenario di una sala giochi di Castel di Sangro presa di mira dalla Guardia di finanza di Sulmona.
Un blitz a sorpresa che ha portato alla denuncia del titolare e di una dozzina di assidui frequentatori del locale. Le Fiamme gialle hanno, inoltre, sequestrato i computer e le schede sui quali venivano inoltrate le scommesse clandestine.
Oltre alla denuncia penale sono in arrivo per il titolare anche due pesanti sanzioni: la prima per il gioco clandestino che va da 500 a 5mila euro e la seconda per favoreggiamento del gioco d’azzardo tra i minori che arriva fino a 20mila euro. Secondo i finanzieri, infatti, la sala giochi era prevalentemente frequentata da minorenni con il vizio delle slot machine in cui dilapidavano tutti i loro risparmi.
Anche se chi puntava grosso erano quelle persone alla ricerca continua del colpaccio, di dare una svolta alla loro vita cercando la fortuna nei siti clandestini di scommesse. E lo facevano, secondo quanto scoperto dalla Finanza di Sulmona, utilizzando un unico conto: quello del titolare della sala giochi sul quale confluivano le puntate di tutti i giocatori d’azzardo che frequentavano il locale.
Un sistema che consentiva al gestore della sala giochi di ottenere consistenti guadagni e di evadere regolarmente le tasse, almeno sulle somme di denaro che viaggiavano sulla rete e non venivano registrate dalle casse. Un giro d’affari di svariate migliaia di euro che sarà possibile quantificare solo attraverso il controllo delle schede elettroniche e dell’hard disk dei computer sequestrati, sui quali sono rimaste memorizzate tutte le giocate e le relative vincite ottenute dagli scommettitori.
Le contestazioni per il titolare quindi, si potrebbero allargare anche sul fronte dell’evasione fiscale proprio in relazione ai guadagni ottenuti con le giocate clandestine. Con lui, come detto, sono finiti nei guai anche i giocatori che utilizzavano il suo conto per scommettere su internet.
Una dozzina sarebbero già stati identificati mentre, altri ancora viaggiano sul filo del rasoio: ai finanzieri mancano gli ultimi riscontri per poter inchiodare anche loro.
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