Morrone, l'incendio si allarga, D'Alfonso: "Presi di mira 900 ettari di bosco"
Vertice operativo stamane a Sulmona, il capo dipartimento dei Vigili del fuoco Frattasi: "All'opera 20 uomini e due Canadair, credo che bastino". Il Parco Maiella: un disastro per flora e fauna
SULMONA. “Abbiamo quattro squadre per 20 uomini al momento all’opera e due Canadair e crediamo che bastino”. Lo ha detto il capo del dipartimento dei Vigili del fuoco Bruno Frattasi, alla fine del vertice operativo che si è tenuto a Sulmona nella sede del Coc per rifare il punto sulle operazioni di spegnimento dell’incendio sul Morrone. Da domenica la zona pedemontana e la cima del monte bruciano per mano di un piromane, che deve aver appiccato più inneschi. La procura, infatti, col procuratore Giuseppe Bellelli continua le indagini sui quattro inneschi ritrovati in montagna, più su alcune tracce che vanno valutate. “Stiamo valutando se altre cose ritrovate possano essere ricondotte a degli inneschi – spiega – ma le indagini sono in corso e al momento non possiamo dire di più, se non che la mano potrebbe essere stata unica, nonostante i molteplici roghi appiccati”.
Dura la condanna ai responsabili dei roghi sul Morrone è arrivata dal governatore Luciano D’Alfonso. “Bisogna pensare ad una organizzazione interforze – interviene D’Alfonso – superando anche barriere che tradizionalmente ci sono sempre state. Questa emergenza chiama in causa mani scellerate e barbare, che dovremmo rintracciare perché sono stati presi di mira 900 ettari di terreno boschivo. Noi abbiamo supportato la macchina dell’emergenza nazionale e adesso abbiamo aggiunto l’Esercito”. "Un tempo" ha poi sottolineato D'Alfonso sulla sua pagina Facebook rispondendo a un commento "per utilizzare l'Esercito per compiti differenti da quelli militari bisognava attendere il decreto del Ministero della Difesa". Intanto, sono al lavoro da qualche ora gli alpini del 9 Reggimento L’Aquila. “Al momento non si possono fare previsioni sul tempo che ci vorrà per spegnere l’incendio, certo è che anche i volontari saranno determinanti per le operazioni di controllo e bonifica”, aggiunge Frattasi. Sono una trentina i volontari in montagna, che da oggi dovranno lasciare il loro nome al Coc, dove saranno riforniti di equipaggiamento e di indicazioni sui luoghi da raggiungere. “altrimenti diventava solo controproducente avere persone in montagna in ordine sparso e senza coordinamento”, aggiunge il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, che fa un appello anche all’unità della popolazione. Intanto un altro fronte dell'incendio sembra essersi aperto sul territorio di Roccacasale (L'Aquila), mentre il vento continua a spingere la nube di fumi inquinanti a volte sulla conca peligna e altre volte sul versante pescarese.
Il Parco nazionale della Maiella: danni ingenti a flora e fauna. «Prosegue con più focolai l'incendio del Morrone che si è spinto sulle creste sommitali in vista della Valle dell'Orta. Dall'alba sono in quota mezzi e personale del Parco nazionale della Majella e della Protezione civile per tentare di coadiuvare i Canadair nello spegnimento delle praterie e degli arbusteti a ginepro». A informare dell'evoluzione dell'incendio sul monte Morrone, in corso da sabato 19, è il Parco della Majella sulla sua pagina Facebook. «Il Parco - si legge - è intervenuto, in accordo con il comune di Pacentro (L'Aquila), nel miglioramento della strada sterrata che sale a località Capoposto per agevolare la salita dei mezzi antincendio». Gli incendi ancora in corso sulla montagna del Morrone, in pieno Parco, «hanno prodotto - afferma il direttore, Oremo Di Nino - danni ingentissimi alla fauna, alla flora e al paesaggio e vanno a sommarsi ai danni dei precedenti roghi di Caramanico Terme e San Valentino in Abruzzo Citeriore». Intanto il Parco ha deciso di revocare tutti i nulla osta concessi ai comuni che intendono effettuare fuochi pirotecnici in occasione delle festività patronali. «Questo - afferma il direttore - in ragione del perdurare della siccità che ha colpito tutta la regione e che ha favorito lo svilupparsi di decine di incendi, per la maggior parte di origine dolosa, nel territorio del Parco. Siamo chiamati alla responsabilità di prevenire per quanto possibile ogni rischio di incendio con inneschi accidentali. Va tenuto conto anche dell'impossibilità di pronto intervento da parte dei Carabinieri Forestali, come previsto dalla recente riorganizzazione, in caso di roghi accidentali».
Il Movimento 5 Stelle: cittadini abbandonati. «Brucia da giorni il monte Morrone, in una devastazione difficile da immaginare: centinaia di ettari di foresta in fiamme nel cuore d'Abruzzo, una delle aree verdi più importanti d'Europa e la notizia non è ancora nazionale!» Così interviene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Ranieri sull'emergenza incendi. «Uno si aspetterebbe centinaia di uomini con mezzi - prosegue - macchinari, Canadair ed elicotteri in azione, da fare invidia alle "grandi manovre" e invece da ieri è scomparso anche il presidio dei soccorsi (pochi). La lotta all'incendio e la salvezza di boschi millenari e beni culturali straordinari è rimasta affidata ai volontari... Con le pale! Cittadini e territorio sono stati abbandonati da una politica cialtrona e inconcludente». «Pochi giorni prima - sottolinea Ranieri - in una situazione assai meno drammatica, l'ineffabile governatore della regione Abruzzo, non aveva invece perso tempo ad approfittare della passerella, per non farsi sfuggire la ghiotta occasione d'annunciare l'intervento dell'esercito e prendersi il merito d'aver risolto la situazione. Magari anche questa volta lo sentiremo dare la colpa ad una "tempesta perfetta" come in occasione della tragedia di Rigopiano - continua il consigliere pentastellato -, ma la realtà inconfessata è quella di una Regione inerte, guidata da un governatore utile solo a se stesso, una Regione che non ha mosso un dito per difendere il Corpo Forestale e che non è stata in grado di trovare soluzioni alternative, quando quest'ultimo è stato soppresso, ben sapendo quali e quante fossero le criticità nella gestione degli incendi». «Insieme al Morrone - ricorda Ranieri - sta bruciando tutto l'Abruzzo e ovunque, dal Gran Sasso a Schiavi d'Abruzzo, si ripetono gli stessi ritardi negli interventi, la stessa mancanza di uomini e mezzi, la stessa inaccettabile disorganizzazione. Non serve, a questo punto, domandarsi se quanto accade sia il risultato di comportamenti criminali o di eventi naturali, perché nulla di quanto accade è una novità imprevista. Ad ogni ora perdiamo un patrimonio ambientale ed economico inestimabile che ci vorranno anni per ripristinare anche in piccola parte, ad ogni ora l'aria intorno a Sulmona si satura sempre più di sostanze inquinanti con grave danno per la salute dei cittadini, ad ogni ora si fa più manifesta l'incapacità di governanti assenti e indifferenti, che non solo non sono stati in grado di programmare adeguati mezzi di prevenzione, ma che non sono in grado nemmeno di mettere in campo misure d'emergenza».