Morti nei crolli, altri 4 indagati

Sono tecnici e costruttori dei palazzi collassati in via Rossi e via Sturzo

L'AQUILA. Chiuse altre due inchieste, con 4 indagati per omicidio colposo, per i crolli in seguito al terremoto dei palazzi in via Generale Rossi e via Sturzo. Fu un'ecatombe con tante persone morte sotto le macerie di quegli edifici in centro storico. In via Generale Francesco Rossi, nella zona tra la villa comunale e via XX Settembre c'era un palazzo edificato negli anni cinquanta che ospitava non solo famiglie ma anche studi professionali.

Per il crollo di questo edificio, forse perchè realizzato in anni molto lontani, non ci sono responsabili che hanno contribuito alla iniziale costruzione, ma ci si è soffermati su una ristruttturazione che ci fu all'inizio del 2000. Sotto inchiesta, con accuse ancora tutte da dimostrare, ci sono gli ingegneri Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio, e Davide De Angelis, collaudatore, oltre al titolare dell'impresa che fece i lavori Angelo Esposito.

Secondo le tesi del Pm alla base della tragedia ci sarebbe stata la ristrutturazione del tetto che sarebbe stata appesantita ignorando le conseguenze che ci potevano essere sotto il profilo della tenuta sismica con dei carichi maggiori. Tra le altre contestazioni, nell'ambito dei reati di omicidio colposo e disastro colposo, mancate misurazioni di adeguamento statico ed omissioni riguardanti i collaudi. Sarebbe stata anche omessa una relazione dettagliata al genio civile.

Tutte incolpazioni, frutto di presunte negligenze, che potranno essere rintuzzate in occasione degli interrogatori che i sospettati potranno chiedere e ottenere dal pm oppure tramite memorie difensive. Attualmente gli indagati sono assistiti dall'avvocato di ufficio Angelisa Durastante.

Le persone decedute, dunque, sono state 17 tra i quali anche studenti universitari, ma potevano essere di più se il sisma ci fosse stato in un orario di frequentazione anche degli studi professionali. Il palazzo, in seguito al sisma, è letteralmente imploso, e non è fuori luogo pensare anche a errori nella costruzione iniziale. Ma va anche coinsiderato che in quegli anni le prescrizioni imposte ai costruttori in chiave antisismica erano molto limitate.

Chiusa anche l'indagine per il crollo di via Sturzo dove sono morte 20 persone. Sotto inchiesta uno dei progettisti cui sono attribuiti presunti errori di calcolo strutturale che avrebbero comportato, in seguito al sisma del 6 aprile, il collasso dell'edificio. Si tratta di Augusto Angelini classe 1926. Anche per lui è stato nominato un legale. Anche in questo caso, occorre ricordarlo, vale la presunzione di innocenza, e va anche precisato che la procura ha anche individuato altre quattro persone da indagare ma che sono decedute da anni. L'edificio, del resto, fu costruito nel lontano 1965.

Queste indagini, comunque, sono la risultanza di una serie di controlli, perizie e sopralluoghi fatti dalla squadra mobile, coordinata dal dirigente Salvatore Gava e dai vigili del fuoco.

PETTINO. Intanto, sempre per quanto riguarda i crolli di edifici, ci sono delle proteste da parte dei residenti di Pettino dove alcune case sono state demolite, I residenti ma pure i titolari di quei condomini danneggiati, contestano il fatto che gran parte delle macerie di quegli edifici sono state lasciate lì e nessuno le ha rimosse. Ci si chiede, inoltre, per quale motivo non sono state concluse tutte le demolizioni visto che, per esempio, c'è un edificio che è stato demolito solo in parte. Quelle case, secondo alcuni, avrebbero meritato attenzione sotto il profilo investigativo per accertare, soprattutto, la qualità del materiale adiperato ma non ci sono stati morti e non risultano denunce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA