Morto il tabaccaio ferito nello schianto
Scontrone, quindici giorni fa l’auto del 65enne era finita contro un camper. L’uomo era stato trasferito all’Aquila
SCONTRONE. Una comunità scossa dal dolore per la perdita di Ovidio Di Domenico, residente a Villa Scontrone e morto a 65 anni. L’uomo è deceduto pochi giorni dopo un incidente stradale. Una drammatica vicenda che ha scosso i residenti della località immersa nel parco nazionale d’Abruzzo. Amici, parenti e moltissimi conoscenti hanno fatto sentire la loro vicinanza anche dai paesi del circondario per l’uomo che gestiva una tabaccheria a Villa Scontrone e molto apprezzato per i suoi modi di fare. Persone che insieme agli esponenti dei gruppi degli Alpini e gli aderenti alle associazioni di volontariato si sono strette attorno alla moglie Fiorina, e alle figlie Monica e Milena.
I familiari, dopo l’incidente avvenuto lo scorso 29 marzo, avevano dato assistenza al loro congiunto nella speranza di poterlo riavere presto a casa. Una speranza mai sopita che purtroppo aveva avuto un primo duro colpo dopo il trasferimento, per delle complicazioni, nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Proprio nel capoluogo il tabaccaio è deceduto. Ovidio Di Domenico era emigrato a Torino, dove ha vissuto per diversi anni, ma nel cuore ha sempre portato il ricordo del suo paese. Così quando le condizioni sono state favorevoli ha deciso di riprendere in gestione lo storico locale di famiglia, attivo a Scontrone da oltre 60 anni, e gestirlo come tabaccaio e alimentari. Un sogno coronato e la ripresa di una nuova vita fatta di quotidianità e impegno nel volontariato fino allo scorso 29 marzo, quando a bordo di una Fiat Punto si è scontrato con un camper di turisti lungo la strada 83 Marsicana.
L’impatto ha fatto finire il mezzo su cui era il 65enne a ridosso di una scarpata. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco di Castel di Sangro che avevano dovuto tagliare le lamiere per tirarlo fuori dall’abitacolo. Il mezzo si era ribaltato. Al momento dell’incidente il 65enne stava lasciandosi alle spalle uno stop posto su una via secondaria che innesta sulla Marsicana. Indagini sono in corso per capire l’esatta dinamica dei fatti, mentre un’altra indagine dovrebbe portare a capire se la morte dell’uomo sia da imputare direttamente all’incidente o se sia una conseguenza del suo stato di salute. Condizioni che al momento dell’incidente, così come per il conducente del camper, non sembravano gravi. Dopo la funzione religiosa, officiata da don Marco, il feretro dell’uomo è stato accompagnato da un lungo corteo fino al cimitero. La stessa folla che in precedenza aveva gremito la chiesa di Santa Maria. Sullo sfondo resta una famiglia in lacrime per la perdita del loro congiunto e una comunità che ha perso uno dei componenti tra i più affezionati e benvoluti.
Federico Cifani
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