ROCCA DI MEZZO

Motto fascista sui ruderi del castello

Abitanti indignati per la scritta “Vincere e vinceremo” nell’antico borgo di Rovere. Il sindaco: «Atto di estrema gravità, parole che feriscono la comunità e che vanno cancellate»

L’AQUILA. Un motto fascista da lunedì scorso campeggia in bella vista sui ruderi del castello che sovrasta l’antico borgo di Rovere, frazione di Rocca di Mezzo. Una bravata o un messaggio, la cui natura non è stata ancora accertata, che ha indignato gli abitanti, molto legati a quello che ritengono il luogo simbolo della frazione.
A spuntare tra le rocce sono le parole del discorso che tenne Benito Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia a Roma, nell’annunciare l’entrata dell’Italia in guerra al fianco della Germania, nel 1940: “Vincere e vinceremo!”.
A denunciare la situazione, tra i primi, è stato lo stesso sindaco di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca: «Quanto è accaduto è un atto di estrema gravità», ha commentato il primo cittadino. «Non si era mai verificato sul nostro altopiano. Si è voluto colpire il bene culturale più antico del nostro territorio, forse il simbolo che più di ogni altra cosa è testimone della sua storia. L’episodio richiama la necessità di intervenire urgentemente per la sua tutela e messa in sicurezza, utilizzando le risorse stanziate subito dopo il terremoto e giacenti nelle casse del comune da oltre 10 anni. Nel sottolineare questo impegno, esprimo a nome personale e dell’intera amministrazione comunale tutta la più viva solidarietà e vicinanza alla intera comunità di Rovere per la vile aggressione subita».
Già da ieri, inoltre, il sindaco si è rivolto alle forze dell’ordine per capire chi sia il responsabile. «Nei dintorni del castello ci sono molte telecamere», spiega Nusca, «contiamo di trovare l’autore della scritta, che certo non è un abitante del posto».
Nusca ha anche contattato già la Soprintendenza e il Nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale «con l’obiettivo di cancellare prima possibile queste parole che non solo imbrattano un bene archeologico, ma feriscono un’intera comunità».
I ruderi del castello, risalenti con ogni probabilità all’ XI secolo (anche se le prime tracce sono già del IX secolo), rappresentanto infatti un’importante testimonianza del rilevante passato storico dell’antico borgo medievale.
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