Multe non pagate: 300mila euro chiesti agli automobilisti morosi
Il Comune manda all’Agenzia delle entrate gli atti delle sanzioni 2020 di 1.615 guidatori indisciplinati Dopo la caccia ai debitori di Progetto Case e Map, ecco il giro di vite sulle infrazioni non ancora saldate
L’AQUILA. Il Comune tira dritto sulla via del recupero crediti.
Dopo la stretta sui morosi di Progetto Case e Map (moduli abitativi provvisori), tutti a mano a mano raggiunti dagli avvisi del maxi-sollecito relativo a utenze, canoni di locazione e spese condominiali – per una somma complessiva compresa tra i 12 e 15 milioni –, adesso nel mirino finiscono anche gli indisciplinati alla guida, che dal 2020 non hanno mai corrisposto quanto dovuto a seguito delle infrazioni al Codice della strada commesse.
Sono infatti oltre 1.600 i cittadini le cui posizioni sono appena state trasmesse all’Agenzia delle entrate, a cui è demandata la riscossione coattiva delle sanzioni amministrative relative ad altrettante violazioni del codice della strada, per un totale di oltre 300mila euro. Opera di riscossione che dovrà essere onorata entro il termine massimo del 25 dicembre 2025.
LA DETERMINA
«Fatto presente che sono stati trasmessi all’Agenzia delle entrate-Riscossione-Centro di Roma, gli elenchi del ruolo (con i nominativi di chi si trovi in condizione debitoria, ndr)», di 1.615 posizioni «per un importo complessivo di euro 315.780,27», si legge nel testo di una determina dirigenziale del settore di polizia municipale, il Comune «determina di approvare e dare esecutività ai ruoli di cui sopra, relativi a sanzioni per violazioni al Codice della strada elevate nell’anno 2020, trasmessi ad Agenzia delle entrate-Riscossione, elaborati per la riscossione coattiva delle somme dovute a titolo di sanzioni amministrative pecuniarie, per una somma complessiva di euro 315.780,27 (comprensiva degli interessi e delle maggiorazioni di legge al lordo degli oneri di riscossione previsti dalla normativa vigente)».
MULTE Sì, PARCHEGGI NO
Una stretta, questa, destinata tuttavia a far discutere, forse più di quanto non stia già facendo quella relativa agli inquilini delle new town. E non di certo perché qualcuno pensi che le multe non vadano pagate. Il tutto avviene in una città che annovera infatti, tra i suoi problemi principali in termini di viabilità, un’ormai cronica mancanza di parcheggi, i cui sintomi affiorano dal nulla sui parabrezza delle auto di turisti e residenti e con il Comune che da un anno e mezzo a questa parte le sta provando tutte pur di trovare la giusta cura (apertura del parcheggio di Porta Leoni, introduzione del disco orario, nuove aree di sosta già in cantiere tra Sant’Andrea e l’ex caserma Rossi), senza però riuscire ancora a trovare la quadra, almeno stando al numero di lamentele e contravvenzioni.
DI STRETTA IN STRETTA
Negli ultimi giorni si sta intanto inasprendo il braccio di ferro tra l’amministrazione e gli assegnatari degli alloggi facenti parte di Progetto Case e Map, i primi in Italia a ritrovarsi con un tetto sulla testa nonostante l’ecatombe abitativa, oltre che umana, del 6 aprile 2009, e che in molti casi non hanno poi provveduto a pagare le spese di riscaldamento, o di affitto, né le relative spese condominiali. Il Comune, proprietario degli immobili antisismici, ha infatti già saldato il debito con i fornitori per loro conto, e adesso chiede indietro gli arretrati, in qualche caso sotto forma di veri e propri salassi a carico degli utenti, molti dei quali già rientrati nelle rispettive case, nel frattempo rimesse a nuovo. Con questi ultimi a invocare adesso la prescrizione di ogni pendenza, essendo ormai trascorsi più di due anni, e il Comune, forte del parere dell’Avvocatura, che quantifica invece in dieci anni il periodo oltre il quale si può parlare di avvenuta prescrizione.
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