Navelli, prosciolti sindaco vice e 2 tecnici comunali
Erano finiti sotto inchiesta per abuso d’ufficio dopo un esposto dell’opposizione L’accusa caduta: pratiche della ricostruzione affidate a soggetto incompatibile
L’AQUILA. Finisce in archivio un’inchiesta della Procura della Repubblica su una discussa assunzione, poco dopo il terremoto del 2009, fatta al Comune di Navelli, vicenda per la quale quattro persone, tra le quali l’attuale sindaco e il successore, hanno rischiato di finire davanti al tribunale.
Infatti il giudice per le udienze preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella ha prosciolto da abuso d’ufficio il sindaco di Navelli Paola Di Iorio, il suo predecessore Paolo Federico, attuale vicesindaco, l’architetto Gianluca De Rosa e il tecnico comunale Gianluca Caramanico. La decisione è stata adottata nonostante il pm in aula, Stefano Gallo, avesse insistito per il rinvio a giudizio degli imputati.
Questi i fatti. Nel periodo immediatamente successivo al terremoto occorreva potenziare l’organico del Comune per esaminare le domande per le pratiche di ricostruzione. Per questa esigenza era stato assunto con un contratto a collaborazione continuativa l’architetto Di Rosa che a sua volta aveva presentato dei progetti propri.
In tutto le pratiche esaminate sono state 25. Secondo la tesi accusatoria l’abuso consisteva nella presenza dell’architetto in un ufficio nel quale venivano istruite anche le pratiche sue. Di lì l’abuso d’ufficio con il benestare degli amministratori municipali. Nel corso dell’udienza è stato precisato che l’architetto era comunque un tecnico che esaminava tutte le pratiche ma non era certo lui a decidere sull’accettazione o meno delle pratiche visto che suo compito era di istruirle.
Va precisato che sono finiti sotto inchiesta i due sindaci in quanto la vicenda sotto la lente della magistratura si è articolata nel periodo a cavallo del quale c’è stato il passaggio del testimone tra i due amministratori comunali.
Le argomentazioni della difesa hanno convinto il giudice che, dopo una breve camera di consiglio, ha deciso di scagionare tutti gli imputati che nel corso del procedimento sono stati assistiti dall’avvocato Francesco Camerini.
L’indagine era stata avviata dopo un esposto presentato ai carabinieri dall’opposizione in consiglio comunale.
Alla fine dell’udienza preliminare l’attuale vicesindaco del paese, che per diversi anni è stato primo cittadino, ha fatto un intervento polemico contro chi presentò la denuncia.
«Ringraziamo il capo dell’opposizione», ha affermato sarcasticamente Paolo Federico, «in quanto, con la sua denuncia, ci ha consentito di dimostrare che siamo gente onesta».
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