Nei paesi fra macerie e abbandono
Allarme da San Gregorio: nel borgo distrutto ladri sempre in azione.
SAN GREGORIO. Mi sono sempre chiesto con che coraggio e coscienza si possa entrare in un paese devastato dal terremoto e frugare fra le macerie per rubare una pietra, un bel portale e magari anche una foto. Purtroppo accade. Come accade che c’è chi ruba nei cimiteri.
Ieri mattina mi ha telefonato Chiara Petrocco da San Gregorio. Lei, con Gianluca Cinque, è alla testa dell’associazione San Gregorio Rinasce. E’ una delle tante onlus che dopo il terremoto sono nate per dare sostegno alla popolazione e far sì che la grande solidarietà arrivata da tutta Italia non venga dispersa in mille rivoli e contribuisca invece a realizzare progetti concreti per ridare una speranza a chi il 6 aprile ha rischiato di perderla.
Dopo oltre sette mesi dal sisma, con le tendopoli che vengono progressivamente smantellate e con una presenza di forze dell’ordine che si sta riducendo sempre più, le onlus e i loro iscritti sono rimasti a presidio del territorio con un obiettivo: preservare tutto ciò che il terremoto non ha cancellato per far sì che la memoria di ciò che è stato resti ancora visibile quando i paesi saranno ricostruiti. «Purtroppo soprattutto in questi ultimi giorni» dice Chiara Petrocco «si sta accentuando il fenomeno dei furti. L’allentamento dei controlli fa sì che di notte nel centro storico di San Gregorio vanno in giro strani personaggi - tra l’altro rischiando anche di vedersi crollare addosso una casa o un pezzo di muro - e al mattino spesso si scopre che sono scomparse pietre, ante di portali e altri oggetti di uso più comune.
Di questo passo nel giro di poco tempo scomparirà tutto quello che potenzialmente è recuperabile con un danno enorme per la nostra storia e le nostre tradizioni». Il problema degli scarsi controlli, soprattutto notturni, riguarda anche Tempera, come conferma Rosanna Scimia, della Tempera Onlus. «Non posso dire con certezza che si sono verificati dei furti» dice la Scimia «certo è che in alcune ore il paese vecchio e devastato è terra di nessuno».
Da qualche settimana i controlli sono stati allentati anche a Onna, paese che, soprattutto nei week-end è oggetto di attenzione di decine di turisti che vogliono vedere il borgo finito in macerie e il nuovo villaggio.
Da qualche giorno c’è anche una novità positiva. All’ingresso di Onna è stato ricostruito il muro di cinta di una abitazione. Il primo segno della ricostruzione. E fa un bell’effetto.
Ieri mattina mi ha telefonato Chiara Petrocco da San Gregorio. Lei, con Gianluca Cinque, è alla testa dell’associazione San Gregorio Rinasce. E’ una delle tante onlus che dopo il terremoto sono nate per dare sostegno alla popolazione e far sì che la grande solidarietà arrivata da tutta Italia non venga dispersa in mille rivoli e contribuisca invece a realizzare progetti concreti per ridare una speranza a chi il 6 aprile ha rischiato di perderla.
Dopo oltre sette mesi dal sisma, con le tendopoli che vengono progressivamente smantellate e con una presenza di forze dell’ordine che si sta riducendo sempre più, le onlus e i loro iscritti sono rimasti a presidio del territorio con un obiettivo: preservare tutto ciò che il terremoto non ha cancellato per far sì che la memoria di ciò che è stato resti ancora visibile quando i paesi saranno ricostruiti. «Purtroppo soprattutto in questi ultimi giorni» dice Chiara Petrocco «si sta accentuando il fenomeno dei furti. L’allentamento dei controlli fa sì che di notte nel centro storico di San Gregorio vanno in giro strani personaggi - tra l’altro rischiando anche di vedersi crollare addosso una casa o un pezzo di muro - e al mattino spesso si scopre che sono scomparse pietre, ante di portali e altri oggetti di uso più comune.
Di questo passo nel giro di poco tempo scomparirà tutto quello che potenzialmente è recuperabile con un danno enorme per la nostra storia e le nostre tradizioni». Il problema degli scarsi controlli, soprattutto notturni, riguarda anche Tempera, come conferma Rosanna Scimia, della Tempera Onlus. «Non posso dire con certezza che si sono verificati dei furti» dice la Scimia «certo è che in alcune ore il paese vecchio e devastato è terra di nessuno».
Da qualche settimana i controlli sono stati allentati anche a Onna, paese che, soprattutto nei week-end è oggetto di attenzione di decine di turisti che vogliono vedere il borgo finito in macerie e il nuovo villaggio.
Da qualche giorno c’è anche una novità positiva. All’ingresso di Onna è stato ricostruito il muro di cinta di una abitazione. Il primo segno della ricostruzione. E fa un bell’effetto.