Nell'inchiesta coinvoltaanche la politicaIndagato Mimmo Srour
L'AQUILA. Nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Fabrizio Traversi e di Gianfranco Cavaliere entra anche la politica. La Procura ha individuato in Mimmo Srour, ex assessore regionale e provinciale (ora indagato insieme al sindaco di San Demetrio, Silvano Cappelli e a Nicola Ferrigni), un possibile referente di Traversi. E ciò anche per la vicinanza dell'ex amministratore con molti sindaci del comprensorio. Il primo contatto fra Mimmo Srour e Fabrizio Traversi avviene tempo prima del terremoto, quando furono resi disponibili dal governo fondi per la riqualificazione dei centri storici. Un Comune del Chietino aveva presentato un progetto ed era riuscito ad ottenere un finanziamento. Anche il Comune di Villa Sant'Angelo presentò un progetto per la valorizzazione della frazione di Tussillo. Traversi all'epoca si presentò dal sindaco di Villa Sant'Angelo per offrire il suo aiuto anche in veste di rappresentante dell'Ente italiano della montagna. Ma, poichè i progetti passavano per la Regione, fu necessario rivolgersi all'allora assessore ai lavori pubblici della giunta di centrosinistra, guidata da Ottaviano del Turco, che era appunto Mimmo Srour.
Il ruolo di Srour, quindi, in quel momento fu esclusivamente istituzionale. I fondi per il progetto di Tussillo (e per altre iniziative in regione) poi non arrivarono perché bloccati a livello nazionale da una serie di ricorsi e contestazioni.
Dopo il terremoto, Traversi ricontatta Srour quando quest'ultimo, nella primavera del 2010, dopo aver appoggiato il centrodestra con una sua lista civica composta da diversi sindaci dell'Aquilano, diventa assessore provinciale alla Ricostruzione nella giunta guidata da Antonio Del Corvo.
Traversi vede in Srour, come in tanti altri esponenti istituzionali, una sorta di sponda per i suoi progetti. E quando qualche settimana dopo Sruor lascia l'assessorato in polemica con Del Corvo, Traversi decide di rivolgersi a Mauro Fattore, l'ex sindaco di Fagnano, chiamato ad occupare in giunta il posto ormai vacante. Così Fattore, uno dei candidati della lista Srour, entra anche nella Fondazione in rappresentanza della Provincia.
Per gli inquirenti Srour è estraneo alla truffa, ma è stato comunque coinvolto nell'inchiesta in quanto, proprio durante la sua breve permanenza nella giunta provinciale, avrebbe spinto l'Ente ad aderire alla Fondazione con una procedura ritenuta «dubbia» dalla procura.
Srour è un ingegnere originario della Siria che arriva in Italia dove, dopo l'università, conosce sua moglie che abita a Casentino, frazione del Comune di Sant'Eusanio (uno dei centri più colpiti dal sisma). È un uomo preparato, parla benissimo l'Italiano, è fautore del dialogo fra i popoli e si fa apprezzare dai suoi compaesani tanto da diventare sindaco di Sant'Eusanio. Prima esponente del Ppi, Srour approda all'Udeur che sosteneva allora il centrodestra. Con la giunta Pace viene nominato presidente dell'Ente d'ambito aquilano. Poi, sempre attraverso Mastella, il ritorno nel centrosinistra con una lista di sostegno a Del Turco. Quindi, la nomina di assessore ai lavori pubblici, poi la mancata elezione alle regionali del 2008 (allora con il Pd). E pochi mesi prima delle Provinciali 2010 una nuova inversione con la presentazione di una lista a sostegno del candidato del centrodestra. In quanto all'indagine che lo vede coinvolto, Srour dice di non sapere nulla: «Ho appreso da voi giornalisti del mio coinvolgimento in questa inchiesta. Non ho rapporti con la Fondazione e l'unica cosa che ricordo è che la Provincia fu contattata per una partecipazione diretta nella onlus. Sinceramente ora non so dire se all'epoca ero ancora assessore, visto che ho lasciato quell'incarico dopo appena qualche settimana dalla nomina. Non riesco neppure a preoccuparmi, perché non so di cosa vengo accusato. Aspetto col mio legale di guardare le carte poi vedremo il da farsi». (cr.aq.)
Il ruolo di Srour, quindi, in quel momento fu esclusivamente istituzionale. I fondi per il progetto di Tussillo (e per altre iniziative in regione) poi non arrivarono perché bloccati a livello nazionale da una serie di ricorsi e contestazioni.
Dopo il terremoto, Traversi ricontatta Srour quando quest'ultimo, nella primavera del 2010, dopo aver appoggiato il centrodestra con una sua lista civica composta da diversi sindaci dell'Aquilano, diventa assessore provinciale alla Ricostruzione nella giunta guidata da Antonio Del Corvo.
Traversi vede in Srour, come in tanti altri esponenti istituzionali, una sorta di sponda per i suoi progetti. E quando qualche settimana dopo Sruor lascia l'assessorato in polemica con Del Corvo, Traversi decide di rivolgersi a Mauro Fattore, l'ex sindaco di Fagnano, chiamato ad occupare in giunta il posto ormai vacante. Così Fattore, uno dei candidati della lista Srour, entra anche nella Fondazione in rappresentanza della Provincia.
Per gli inquirenti Srour è estraneo alla truffa, ma è stato comunque coinvolto nell'inchiesta in quanto, proprio durante la sua breve permanenza nella giunta provinciale, avrebbe spinto l'Ente ad aderire alla Fondazione con una procedura ritenuta «dubbia» dalla procura.
Srour è un ingegnere originario della Siria che arriva in Italia dove, dopo l'università, conosce sua moglie che abita a Casentino, frazione del Comune di Sant'Eusanio (uno dei centri più colpiti dal sisma). È un uomo preparato, parla benissimo l'Italiano, è fautore del dialogo fra i popoli e si fa apprezzare dai suoi compaesani tanto da diventare sindaco di Sant'Eusanio. Prima esponente del Ppi, Srour approda all'Udeur che sosteneva allora il centrodestra. Con la giunta Pace viene nominato presidente dell'Ente d'ambito aquilano. Poi, sempre attraverso Mastella, il ritorno nel centrosinistra con una lista di sostegno a Del Turco. Quindi, la nomina di assessore ai lavori pubblici, poi la mancata elezione alle regionali del 2008 (allora con il Pd). E pochi mesi prima delle Provinciali 2010 una nuova inversione con la presentazione di una lista a sostegno del candidato del centrodestra. In quanto all'indagine che lo vede coinvolto, Srour dice di non sapere nulla: «Ho appreso da voi giornalisti del mio coinvolgimento in questa inchiesta. Non ho rapporti con la Fondazione e l'unica cosa che ricordo è che la Provincia fu contattata per una partecipazione diretta nella onlus. Sinceramente ora non so dire se all'epoca ero ancora assessore, visto che ho lasciato quell'incarico dopo appena qualche settimana dalla nomina. Non riesco neppure a preoccuparmi, perché non so di cosa vengo accusato. Aspetto col mio legale di guardare le carte poi vedremo il da farsi». (cr.aq.)
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