Niente campi coperti circa 300 ragazzini si allenano al freddo

Palasport dell’Incoronata insufficiente per tutte le società Problemi di illuminazione notturna con l’arrivo dei giostrai

SULMONA. Costretti ad allenarsi al freddo e alle intemperie perché il Comune ancora non prepara i calendari per l’utilizzo degli impianti sportivi al coperto da parte delle associazioni sportive. Sono i circa 300 ragazzi delle quattro scuole calcio cittadine, che rischiano ogni giorno di ammalarsi per il colpevole disinteresse della struttura pubblica.

È ormai dal mese di settembre che le scuole calcio hanno ripreso la loro attività e con l’arrivo del freddo sono sorti i problemi per gli allenamenti. Soprattutto per i più piccoli che sono maggiormente esposti alle intemperie e alle prime influenze di stagione. Eppure basterebbe un po’ di buona volontà per risolvere ogni cosa, come sottolinea il presidente della scuola calcio Real Sulmona, Mario Ciccarelli.

«È da due mesi che chiediamo la stipula del calendario per l’utilizzo della palestra del palasport dell’Incoronata», sottolinea Ciccarelli, «ma dal Comune fanno orecchie da mercante, con il risultato che i nostri bambini nelle giornate più fredde sono costretti a tornarsene a casa per evitare di ammalarsi».

Nel palasport dell’Incoronata si allenano una decina di società sportive. Oltre alle quattro scuole calcio, (Gimnopedia, Cedas Fiat Real Sulmona ), la palestra viene utilizzata dalle associazioni dei Borghi e dei sestieri e dai loro sbandieratori, dalle società di pallavolo e da altre società che praticano sport minori. Un “super affollamento” che ne rende difficile un utilizzo programmato. Anche perché secondo le società la struttura è stata affidata a un custode che è titolare di un’attività nelle immediate vicinanze del palazzetto e fa coincidere gli orari degli allenamenti con quelli della sua attività. Il lunedì, giorno di riposo dell’esercizio commerciale, resta infatti chiusa anche la palestra. «Un giorno che potrebbe essere utilizzato per gli allenamenti», fa rilevare Ciccarelli, «e molti problemi sarebbero risolti. Le soluzioni ci sono, ma manca la volontà di arrivare ad adottarle, come nel caso dello stadio Giancarlo Mezzetti che curiamo di persona senza che il Comune ci dia un euro per la manutenzione. Eppure paghiamo regolarmente 7 euro l’ora per l’affitto delle palestre e 5,80 euro per il campo sportivo». Inoltre durante il periodo di permanenza delle giostre nel piazzale antistante, è praticamente impossibile per le società e per le scuole calcio fare allenamenti. La sera, con l’accensione delle luci da parte dei giostrai, il campo sportivo resta al buio.

Claudio Lattanzio

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