No all’antenna, rissa sfiorata in Comune

In 60 manifestano: «È su terreni del consuocero del sindaco». Di Pangrazio: «Nessun parente, i miei figli non sono sposati»

AVEZZANO. I residenti di Paterno si sono presentati sotto le finestre del municipio per urlare tutta la loro rabbia contro il progetto della Wind di installare un’antenna per telefonini.

«Il terreno prescelto è del futuro consuocero del sindaco», sbottano. Parole grosse e rissa sfiorata. Una sessantina di persone in rappresentanza del Comitato spontaneo nato nella frazione di Avezzano si è presentata in piazza della Repubblica. Dopo il confronto dei giorni scorsi con l’assessore Luca Angelini e il presidente del consiglio comunale, Domenico Di Berardino, i residenti anti-elettrosmog hanno deciso di presentarsi personalmente dal sindaco, Gianni Di Pangrazio. Il primo cittadino, però, non si è fatto trovare. A sostituirlo nell’acceso faccia a faccia con i manifestanti è stato il vice Ferdinando Boccia. «Abbiamo le mani legate», ha detto Boccia ai presenti, «la legge Gasparri detta le regole per l’installazione delle antenne e le pubbliche amministrazioni non possono fare nulla».

Le parole del vicesindaco, però, non hanno placato gli animi. Tanto che alcuni manifestanti hanno tirato in ballo il proprietario del terreno, Pasquale Savina, dove è prevista l’antenna. «La terra è del consuocero del sindaco», ha gridato Annamaria Gallese, «dovete convincerlo a rescindere il contratto». Subito dopo, la discussione si è spostata dentro il palazzo comunale, dove Boccia ha incontrato una delegazione di paternesi per fissare un incontro con la società Wind. «Abbiamo spiegato la nostra posizione al vicesindaco», hanno precisato Gaetano Stornelli e Antonio Corsi, «lunedì ci sarà l’incontro con la Wind. Vogliamo che l’antenna venga spostata perché è troppo vicina al centro abitato».

Presente al vertice anche Felicia Mazzocchi, consigliere provinciale, in veste però di residente. «Ci vogliono le sommosse popolari», ha evidenziato la Mazzocchi, «per colmare le carenze di un consiglio che avrebbe potuto deliberare il piano delle antenne auspicato dai cittadini?».

Sulla vicenda è intervenuto anche sindaco Di Pangrazio, raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio. «Sono contro tutte le antenne, ma purtroppo non possiamo fare nulla», ha sottolineato Di Pangrazio, «ci sono tre antenne nel centro di Paterno, tutte installate senza che noi sapessimo nulla, perché la Asl e l’Arta decidono e danno i pareri. La salute è la priorità, ma non devono esserci strumentalizzazioni. Lunedì all’incontro parteciperanno anche Arta, Asl e Suap per dare spiegazioni ai cittadini. Il Comune non sarà attore, ma mediatore. Consuoceri? Non ne ho, i miei figli non sono sposati. Il padre della fidanzata di mio figlio è un cittadino qualunque».

Eleonora Berardinetti

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