CHIAMATO IN CAUSA IL FUTURO RETTORE

Numero chiuso, no degli studenti

L’Udu: «Una scelta che non farà crescere la nostra Università»

L’AQUILA. Servizi, agevolazioni economiche e offerta formativa attrattiva. Sono queste le parole d’ordine per l’Udu che, in prossimità dell’avvio del nuovo anno accademico, chiede ai rappresentanti amministrativi della città, e in particolare al nuovo rettore Paola Inverardi, attenzione a temi centrali per lo sviluppo dell’Ateneo. È per questo motivo che i rappresentanti degli studenti nel consiglio di amministrazione dell’Università, in una lunga nota, dicono no a un piccolo Ateneo, con corsi a numero chiuso e pochi studenti, auspicando il rinnovo dell’accordo di programma per l’esenzione delle tasse. «L’idea di università residenziale e di massa è l’idea di fondo del sistema universitario europeo e L’Aquila non può non mettersi in gioco e cercare di essere un Ateneo europeo», dicono Chiara Juchich e Lorenzo Cococcia. «Un Ateneo piccolo non coincide con il concetto di eccellenza che da qualche anno a questa parte sembra divenuta la parola salvifica. In un momento di crisi, non solo economica, è la fantasia e l’innovazione a fare la differenza: l’equazione meno studenti uguale maggiore qualità è un’equazione che va lasciata a chi non ha fantasia né spirito innovatore, un’equazione che dovrebbe, se vera, far comparire i piccoli atenei in cima a qualsiasi classifica, cosa che non avviene. L’Aquila necessita, e merita, molto di più di un piccolo Ateneo di provincia». I rappresentanti dell’Udu ricordano che il sindaco in questi giorni ha dichiarato che chiederà al ministro una proroga per l’esenzione delle tasse universitarie per l’Ateneo. Una dichiarazione «importante, perché evidenzia una volta di più come il destino dell’Università compreso la quantità della sua popolazione studentesca, sia un fattore determinante».

Michela Corridore

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