Nuovi incendi dolosi in Valle Peligna: ci sono due sospettati
Avrebbero appiccato il fuoco a Bagnaturo. Paura nella notte a Pratola Peligna. Restano gravi le condizioni del volontario di Pettorano ferito alla testa
SULMONA. Svolta nelle indagini sugli incendi del Morrone. Nel pomeriggio di ieri sarebbero state identificate due persone fortemente sospettate di aver innescato gli ultimi due roghi che sono divampati sulle montagne di Bagnaturo. I due sarebbero stati interrogati fino a tarda sera ma avrebbero respinto ogni accusa escludendo un coinvolgimento nelle azioni incendiarie. Anche se gli investigatori sono convinti di essere arrivati al momento cruciale e che i due abbiano precise responsabilità negli incendi.
La situazione è in piena evoluzione e non si escludono clamorosi colpi di scena. Intanto ieri pomeriggio l'emergenza si è fatta ancora più pesante con l'incendio che è scoppiato nel Parco regionale del Sirente a pochi metri dal centro abitato di Secinaro. È andata a fuoco la pineta che sovrasta la strada tra Secinaro e Goriano Valli con le fiamme che sono arrivate a lambire anche alcune case, tanto che il sindaco Bernabei era pronto a firmare l'ordinanza di evacuazione. Decisione poi sospesa grazie all'intervento di un Canadair che ha frenato l'avanzata del fuoco verso il centro abitato. Ma la tensione resta alta anche perché in serata il Canadair ha dovuto sospendere i lanci di acqua e la preoccupazione che il fuoco potesse riprendere a camminare verso il paese era tanta. Anche sul fronte del Morrone l'emergenza resta alta. Ieri, proprio per gli effetti dei due nuovi inneschi accesi alle spalle di chi stava operando per spegnere l'incendio, le fiamme hanno oltrepassato il primo sbarramento creato con la linea tagliafuoco realizzata a Bagnaturo interessando anche il territorio di Pratola Peligna. La cittadina è stata quasi raggiunta dalle fiamme, come mostra la foto drammatica che pubblichiamo in alto. L’immagine è stata scattata ieri sera tardi.
Nel frattempo restano gravi le condizioni di Michele Iacobacci, il volontario di Pettorano sul Gizio rimasto colpito da un sasso mentre stava operando sul fronte del fuoco sopra Pacentro. La prognosi resta ancora riservata e i medici stanno valutando la possibilità di intervenire chirurgicamente ma solo dopo che le condizioni del 33enne saranno state stabilizzate. Ed è proprio da Pettorano sul Gizio che parte l'iniziativa per intensificare la vigilanza sul territorio, con appositi presìdi di volontari, allo scopo di prevenire nuovi incendi, frutto dell’azione di soggetti criminali che stanno devastando il patrimonio naturale del Centro Abruzzo. Per questo motivo l’Oasi del Sagittario ha lanciato un appello a quanti volessero aderire al servizio di vigilanza, da costituire in collaborazione tra i Comuni di Pettorano sul Gizio, Rocca Pia, Introdacqua, Bugnara, Anversa, Cocullo, Scanno e Villalago. A questi Comuni si uniscono le Riserve naturali Monte Genzana Alto Gizio e Gole del Sagittario di Anversa.
Preoccupato per gli incendi che stanno interessando tutta la Regione il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, in contatto continuo con il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e con il prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi. «Di fronte a una situazione molto complessa, in particolare sul monte Morrone», ha detto Galletti, «c’è in campo ogni sforzo possibile di uomini e mezzi: dalla Protezione civile ai carabinieri forestali, alle Forze armate e ai volontari dislocati sul territorio, fino alle unità aeree, anche straniere, che sono a lavoro o che arriveranno nelle prossime ore. Siamo vicini alle comunità del Parco oggi e lo saremo anche domani, quando sarà il momento degli interventi specifici di ripristino e recupero della biodiversità».
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