Nuovo capannone Asm Tancredi nel mirino

La Corte dei conti chiede 800mila euro all’ex presidente della municipalizzata La sezione di appello conferma la competenza della magistratura speciale

L’AQUILA. Resta in capo alla Corte dei conti il giudizio promosso nei confronti di Pierluigi Tancredi, ex assessore comunale ed ex presidente dell’Asm, relativo all’acquisto di un capannone industriale e di un terreno attiguo da destinare, rispettivamente, a sede della società e a piattaforma ecologica per la raccolta differenziata. Procedimento per il quale la procura della Corte dei conti abruzzese, nel 2012, aveva chiesto un risarcimento dei danni pari a circa 800mila euro. A seguito della citazione a giudizio di responsabilità, Tancredi, rappresentato dall’avvocato Ernesto Venta, si era costituito chiedendo che venisse dichiarata la carenza di giurisdizione e, nel merito l’assoluzione del suo assistito. Il pm Massimo Perin aveva aderito alla prima richiesta della difesa, rilevando che la Corte di Cassazione, dopo alcune oscillazioni, sembrava voler affermare la giurisdizione del giudice ordinario in materia di danni cagionati a società interamente partecipate da ente pubblico. Ma la sezione, pronunciandosi in via non definitiva, aveva invece stabilito la propria competenza a trattare la materia. Contro questa decisione Tancredi, attraverso il suo legale, aveva proposto appello. E lo scorso 9 febbraio la sezione centrale di appello ha depositato la sentenza nella quale, sostanzialmente, si prende atto del mutato orientamento della Cassazione, che ha rimesso la materia alla giustizia contabile, nonostante il parere precedente. Sarà dunque la Corte dei conti per l’Abruzzo, alla luce di questa pronuncia, a trattare il caso. Il capannone e il terreno, situati a Bazzano, erano stati acquistati nel 2006 per far fronte «alle nuove esigenze manifestatesi per lo smaltimento e la lavorazione dei rifiuti solidi urbani». L’acquisto, a seguito dell’unica offerta presentata, era stato perfezionato con delibera del cda dell’Asm presieduto da Tancredi, il 20 luglio del 2006; l’autorizzazione al contratto preliminare era concessa con delibera dell’8 agosto. Le risorse finanziarie erano acquisite con un contratto di leasing finanziario immobiliare, con una spesa complessiva per la società comunale di 6.657.057 di euro, oltre al prezzo del diritto di opzione all’acquisto, pari a euro 238.906 euro. Parte di esso doveva essere coperto da un finanziamento regionale pari a euro 1.370.000 euro, che era già stato richiesto, ma che non è stato concesso per mancanza della presentazione del progetto esecutivo della piattaforma ecologica. Nel frattempo, a distanza di 11 anni, il capannone è entrato pienamente in funzione.©RIPRODUZIONE RISERVATA