Ocre, in catene contro il proliferare dei Map

La donna al sindaco: un errore riempire il territorio di case provvisorie

OCRE. Una donna, Marisa Ferrauti residente nel comune di Ocre, si è incatenata ieri ai tubi di allaccio di un terreno agricolo dove sarà realizzata una casa, per protestare «contro l'ordinanza del sindaco, Fausto Fracassi, che consente a tutti i cittadini del cratere di acquistare un terreno agricolo nel comune dell'Aquilano e di costruirci una casa con una autorizzazione provvisoria».

La signora Ferrauti ha deciso di attuare la clamorosa protesta per evitare «che questo territorio splendido che ha un castello e palazzi bellissimi sia invaso dal cemento e deturpato». «Se tanti cittadini, attuando l'ordinanza del sindaco, venissero a costruire qui, la situazione diventerebbe insostenibile, in quanto è chiaro che quelle case con autorizzazione provvisoria costate decine di migliaia di euro poi non verranno demolite».

La donna si è incatenata ai tubi di allaccio di un terreno che confina con i Map occupati dai terremotati e con la sua abitazione perchè è proprio l'acquisto discusso di quel terreno da parte di un cittadino che ha fatto emergere il caso con esiti ancora tutti da verificare. La donna ha annunciato un ricorso al Tar contro l'ordinanza del sindaco Fracassi e un esposto in procura.

In una lettera dell'avvocato della donna Emilio Bafile al sindaco, c'è una diffida con la quale si intimava all'ente di asternersi dal portare avanti certe. Il sindaco Fausto Fracassi dice di condividere il concetto che la localizzazione dei Map e sbagliata e afferma di capire la protesta. Assicura che a fine emergenza queste «servitù» non avranno ragion d'essere. Sul posto anche i carabinieri. (g.g.)