Operato 4 volte, esame nel 2011

Prenotazione-beffa in ospedale per un pensionato

AVEZZANO. Prenota una visita specialistica dopo avere subìto quattro interventi chirurgici. Gli danno appuntamento al 2 febbraio 2011. Protagonista della vicenda è un pensionato di Paterno che alla fine è stato costretto a rivolgersi a un privato. Esplode così la nuova polemica per le liste d’attesa interminabili nella Marsica.

Dieci mesi di attesa per un ecodoppler sono tanti, troppi se si tratta di un paziente operato quattro volte in cinque giorni per l’ostruzione di alcune arterie. In questi casi la prevenzione è la cura migliore per evitare che il problema si ripresenti di nuovo. Come dicono gli specialisti. Eppure F.L., 62 anni, della frazione di Paterno, si è visto rimandare l’appuntamento per l’esame a febbraio del prossimo anno. «Dopo l’operazione ho cominciato a effettuare dei controlli periodici per evitare di dover ricorrere ad un nuovo intervento chirurgico», racconta, «qualche giorno fa mi sono recato da uno specialista e lui stesso, dopo la visita, mi ha consigliato di sottopormi al più presto a un ecodoppler.

Sapevo che ad Avezzano facevano questo esame così mi sono rivolto al Cup per prenotarlo». Anche nella Asl unica Avezzano-Sulmona- L’Aquila le liste d’attesa sono interminabili, sia per la carenza di personale che per i macchinari spesso fuori uso. Complici i tagli alla sanità regionale effetto dei troppi sprechi degli ultimi anni. Effettuare un esame preventivo dopo otto, dieci mesi dalla prenotazione non ha alcun senso. Per questo il pensionato di Paterno protesta.

«Dopo aver ottenuto l’appuntamento il 2 febbraio 2011», riprende l’uomo, «sono stato costretto a rivolgermi ad una struttura privata. All’inizio mi sono molto spaventato e ho temuto per la mia salute perché il medico mi aveva consigliato di farlo nel più breve tempo possibile, soprattutto viste le mie precedenti operazioni». Negli ultimi giorni sono riesplose le proteste per le lunghe liste d’attesa in ospedale. Si va da due mesi di attesa per la visita oculistica, la colonscopia e la gastroscopia, fino ad arrivare a undici mesi per una risonanza magnetica. Anche il Tribunale per i diritti del malato era tornato a risollevare il caso. Dalla Asl si aspettano risposte. Ma i tempi non si preannunciano brevi.

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