Ordinanze, la Corte dei Conti frena

No al decreto di Chiodi che passava alcuni «poteri» al Comune dell'Aquila

L'AQUILA. La Corte dei Conti, grazie a una nuova normativa, intensifica i controlli sulle ordinanze della ricostruzione e ieri, come primo atto, ha bocciato il decreto del commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, finalizzato all'istituzione di una banca dati presso il Comune dell'Aquila. Si tratta, dunque, del primo atto consentito dalla legge 26 febbraio 2010, per la quale sono sottoposti a controllo preventivo contabile i provvedimenti commissariali adottati in attuazione delle ordinanze del presidente del Consiglio dei ministri.

I magistrati, nel negare il visto al decreto, hanno ritenuto, in virtù della logica emergenziale, che i poteri dati al commissario per la ricostruzione possono essere trasferiti solamente «ai soggetti monocratici, ovvero ai sindaci, e non agli organi quali giunta o consiglio comunale».

Secondo quanto disposto nel decreto 48 era il Comune dell'Aquila a dover essere investito dell'onere per la realizzazione dell'archivio informatico, in collaborazione con la struttura per la gestione della emergenza e la struttura tecnica di missione; la sezione controllo della Corte ha invece stabilito che è il sindaco a dover essere incaricato di questo compito.

E' quanto hanno riferito ieri, in una conferenza stampa, il reponsabile della sezione contabile che si occupa di questi temi, Maurizio Tocca e i consiglieri Andrea Baldanza e Giovanni Mocci. Questi hanno precisato che la bocciatura non vuole dire illiceità aggiungendo che l'ente può riproporre l'atto in modo corretto. Va comunque considerato che l'atto, senza il visto della Corte dei Conti, è come se non esistesse.

I tre magistrati contabili hanno anche aggiunto che, per non intralciare l'attività amministrativa, il loro controllo deve esaurirsi in 7 giorni dalla trasmissione dell'atto. Diversamente sarà considerato valido. «I nuovi poteri», hanno detto i magistrati, «ampliano la possibilità della Corte dei Conti di esaminare i provevdimenti prima ancora che siano efficaci garantendo il rispetto delle norme a tutela della finanza pubblica. L'auspicio è che tutti gli apparati coinvolti interpretino il nuovo assetto ordinamentale come uno strumento per ampliare le garanzie».

Sempre nell'ambito dello stesso esame, secondo quanto riferito dai magistrati, è stato sostanzalmente promosso, ad eccezione di un solo articolo, il decreto che prevede interventi urgenti da realizzare nella cava ex Teges all'Aquila, per il trattamento e lo stoccaggio dei materiali derivanti dai crolli e dalle demolizioni a seguito del sisma. «Visto che ci sono in giro molti soldi» ha commentato Tocca «il legislatore ha voluto affidare anche alla magistratura contabile la valutazione sulla legalità delle procedure».

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