Orsa uccisa, gli esperti all’opera: un video per ricostruire la verità 

Nuovo sopralluogo a casa di Leombruni: realizzato anche un filmato dove l’uomo dice di aver sparato Lunedì inizia la perizia balistica: servirà a ricostruire l’esatta distanza da cui ha sparato l’allevatore 

SAN BENEDETTO DEI MARSI. Due ore per acquisire nuovi elementi utili a ricostruire la dinamica dell’uccisione dell’orsa Amarena. Altri tamponi. Rilievi. Anche un video girato nel punto in cui Andrea Leombruni ha detto di aver sparato contro l’animale. Si cercano indizi, dettagli. Come quelli che potrebbero emergere dai nuovi tamponi prelevati sulle tracce di sangue presenti sul terriccio. Il nuovo sopralluogo degli inquirenti nell’abitazione di Leombruni, unico indagato per la morte del plantigrado, si è concluso poco prima delle 19. Altre misurazioni, prelievi, foto e video: materiale destinato a finire sulla scrivania del pm Maurizio Maria Cerrato, titolare del fascicolo, che ha aperto un’inchiesta per uccisione di animale per crudeltà o senza necessità. Mentre lunedì sarà la volta dell’esame balistico che dovrà ricostruire la traiettoria del proiettile che ha freddato Amarena. Il principale nodo da sciogliere resta la distanza da cui è partito il colpo: Leombruni sostiene di aver premuto il grilletto nell’angolo del pollaio, essendosi trovato vicino all’animale. Ma il bossolo calibro 12 di colore verde rinvenuto in un punto diverso da quello dichiarato dall’allevatore lascia gli inquirenti col dubbio. Un elemento cruciale ai fini dell’inchiesta. All’ispezione di ieri pomeriggio hanno partecipato i carabinieri della stazione di San Benedetto dei Marsi, guidati dal luogotenente Loreto Colabianchi; i carabinieri del reparto parco di Pescasseroli, agli ordini del comandante Goffredo Arcieri; e i consulenti del pm, Rosario Fico e Stefania Salucci, incaricati per la necroscopia. Per la difesa il perito Claudio Cipolla D’Abruzzo e gli avvocati Berardino Terra e Stefano Guanciale, che assistono Leombruni. La balistica è stata affidata all’esperto Paride Minervini, che darà inizio gli esami lunedì prossimo in un laboratorio in Toscana.
le armi sequestrate
I nuovi elementi acquisiti nel corso del sopralluogo vanno ad aggiungersi a quelli già repertati lunedì scorso. Nell’occasione i carabinieri avevano sequestrato anche un fucile Bernardelli calibro 12 (quello utilizzato per uccidere Amarena), un altro fucile Benelli calibro 12 e una carabina ad aria compressa Hwm. Oltre a una canna di fucile e dieci cartucce. Armi che saranno analizzate dalla balistica. Leombruni è in regolare possesso di un porto d’armi, rilasciato dal commissariato di Avezzano il 26 giugno 2019. Ma l’allevatore sostiene di non andare a caccia da anni. Ora che è stata eseguita anche la necroscopia sulla carcassa dell’animale, c’è attesa per l’esito dell’esame balistico. Il pm ha concesso 90 giorni (salvo proroghe) per fare luce sul caso. Le analisi dovranno chiarire la distanza da cui Leombruni ha freddato Amarena, stabilendo l’esatta posizione dell’allevatore e dell’animale al momento dello sparo. Dall’esame autoptico, invece, è stato estratto il proiettile che ha perforato il polmone dell’orsa e causato l’emorragia fatale. Servono altri accertamenti per stabilire il tempo trascorso tra il ferimento e la morte dell’animale.
i cuccioli
Nessun avvistamento, per il secondo giorno consecutivo, dei cuccioli di Amarena. I due orsetti sono tornati nel territorio del Parco e le loro condizioni sono state giudicate buone dagli esperti, che hanno optato per la sospensione delle operazioni di cattura. Tuttavia il rischio di sopravvivenza resta ancora basso, vista la giovane età degli animali - hanno circa 8 mesi di vita - e la loro vulnerabilità nei confronti dei predatori (orsi maschi e lupi) L’ultimo avvistamento risale alla notte tra lunedì e martedì, quando gli orsetti erano stati fotografati a una decina di chilometri dal luogo in cui è morta Amarena.
le proteste
Due i sit-in di protesta promossi dalle associazioni animaliste per la giornata di domenica: alle 10 in piazza Mazzarino a Pescina e alle 15 in piazza Risorgimento a San Benedetto dei Marsi.
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