Ortucchio, bocconi avvelenati in paese: denunciato un agricoltore
Da un'esca trovata in paese i carabinieri forestali sono risaliti alla stalla dove era conservato il Temik, sostanza tossica usata in agricoltura. Contestate al proprietario otto ipotesi di reato, accertamenti sulla carne avvelenata
ORTUCCHIO. Secondo i carabinieri forestali di Collelongo (L'Aquila) sarebbe lui l'uomo che ha disseminato il paese di Ortucchio di bocconi avvelenati, provocando la morte di più animali. Denunciato per ben otto ipotesi di reato è M.V., agricoltore residente a Ortucchio (L'Aquila). Nei giorni scorsi, nell’ambito dei controlli finalizzati alla repressione del fenomeno delle esche avvelenate nella zona della Marsica, disposti dal Gruppo Carabinieri Forestali di L’Aquila, una pattuglia della Stazione Carabinieri Forestale di Collelongo, insieme al reparto cinofilo antiveleno, ha rinvenuto e sequestrato in via Dante Alighieri di Ortucchio resti di un boccone avvelenato contenente pezzi di carne mischiati con sostanza granulare di colore nero. A seguito del ritrovamento è stata effettuata una perquisizione in una stalla/magazzino adiacente al terreno del rinvenimento, di proprietà di M.V., e lì sono stati ritrovati un chilo e mezzo di Temik, sostanza il cui principio attivo, l’Aldicarb, è un insetticida carbammato usato in agricoltura. Si tratta di un prodotto estremamente tossico e per questo spesso utilizzato per la preparazione di bocconi avvelenati. I carabinieri hanno contestato all'uomo ben otto ipotesi di reato: la violazione degli articoli 544 bis e 544 ter del codice penale (uccisione e maltrattamento di animali); articolo 638 c.p. (uccisione o danneggiamento di animali altrui); articolo 674 c.p. (getto pericoloso di cose); articolo 440 c.p. (adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari); articolo 452 c.p. (delitti colposi contro la salute pubblica); articolo 439 c.p. (avvelenamento di acque o di sostanze alimentari); articolo 146 del Testo unico r.d. 1265/34 (fabbrica commercio e distribuzione di sostanze velenose); articolo 21 lettera “u” L. 157/92 (divieto di utilizzo esche o bocconi avvelenati); ordinanza Ministero della salute 10/02/2012 e simili. L’esca avvelenata è stata inviata all’Istituto Zooprofilattico di Teramo (sezione staccata di Caruscino) per le analisi di rito.