Ospedali-azienda, sospeso l’iter
Venturoni: non ci sono le condizioni nè le risorse necessarie
L’AQUILA. I due progetti di azienda ospedaliero-universitaria dell’Aquila e di Chieti sono sospese fino a data destinarsi. Per ora il processo di aziendalizzazione, sancito da una legge regionale, che avrebbe dovuto vedere la luce entro il 31 dicembre, è stato bloccato dal decreto sul terremoto. Ma una volta rimossa la sospensione, decretata per l’inagibilità dell’ospedale dell’Aquila, non sarà facile riattivare un percorso fermo dal gennaio del 2006 e rinviato per due volte. L’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni non boccia definitivamente il progetto (sollecitato anche da Remo Gaspari in un intervento sul Centro e dal rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio), ma non fa mistero delle difficoltà.
«Le aziendalizzazione sono sospese, non annullate, lo dice il decreto sul terremoto, si vedrà nei prossimi anni. Di che cosa parliamo adesso?» attacca l’assessore regionale «Il decreto non l’ho fatto io. Si chiedono le aziendalizzazioni, ma si fa finta di non sapere che sono sospese e che non ci sono i presupposti per farle». Le aziendalizzazioni erano state collegate alla riduzione delle Asl da sei a quattro. La Regione, come confermato anche dall’assessore Venturoni, entro fine anno, procederà alla sola riduzione delle Asl. Entrando nel merito, Venturoni spiega le ragioni alla base della sospensione: «Nel processo di aziendalizzazione il policlinico deve avere determinati requisiti ma soprattutto assicurare le garanzie per ogni necessità didattica e di specializzazione. Oggi l’ospedale dell’Aquila a causa del terremoto ha cento posti letto, quindi non ci sono le condizioni. Inoltre», continua l’assessore «Chieti oggi come oggi è la Asl che perde di più, quindi, come si fa a fare l’azienda mista se prima non si risana? Questo in considerazione del fatto che l’ospedale deve essere autosufficiente economicamente.
L’aziendalizzazione si può fare quando l’ospedale avrà un fatturato tale da potersi reggere con le proprie risorse. Allora si vedrà». Ed ancora: «Non sono contro, ma va studiato qualcosa che da una parte garantisca ogni necessità di formazione e cura, dall’altra salvaguardi la spesa sanitaria abruzzese. E nessuno è disposto a togliere risorse dalle altre province per impiegarle nella Asl dell’Aquila e Chieti».
L’aziendalizzazione in altre regione italiane è partita da anni. La costituzione è stata prevista da una legge nazionale del 99 che è stata recepita dalla Giunta Pace nel 2004. Nei mesi successivi sono state costituite con un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, che era Berlusconi, e nel 2005 l’allora assessore Domenici ha avviato l’iter con la costituzione delle due commissioni paritetiche che si sono riunite fino a gennaio 2006.
«Le aziendalizzazione sono sospese, non annullate, lo dice il decreto sul terremoto, si vedrà nei prossimi anni. Di che cosa parliamo adesso?» attacca l’assessore regionale «Il decreto non l’ho fatto io. Si chiedono le aziendalizzazioni, ma si fa finta di non sapere che sono sospese e che non ci sono i presupposti per farle». Le aziendalizzazioni erano state collegate alla riduzione delle Asl da sei a quattro. La Regione, come confermato anche dall’assessore Venturoni, entro fine anno, procederà alla sola riduzione delle Asl. Entrando nel merito, Venturoni spiega le ragioni alla base della sospensione: «Nel processo di aziendalizzazione il policlinico deve avere determinati requisiti ma soprattutto assicurare le garanzie per ogni necessità didattica e di specializzazione. Oggi l’ospedale dell’Aquila a causa del terremoto ha cento posti letto, quindi non ci sono le condizioni. Inoltre», continua l’assessore «Chieti oggi come oggi è la Asl che perde di più, quindi, come si fa a fare l’azienda mista se prima non si risana? Questo in considerazione del fatto che l’ospedale deve essere autosufficiente economicamente.
L’aziendalizzazione si può fare quando l’ospedale avrà un fatturato tale da potersi reggere con le proprie risorse. Allora si vedrà». Ed ancora: «Non sono contro, ma va studiato qualcosa che da una parte garantisca ogni necessità di formazione e cura, dall’altra salvaguardi la spesa sanitaria abruzzese. E nessuno è disposto a togliere risorse dalle altre province per impiegarle nella Asl dell’Aquila e Chieti».
L’aziendalizzazione in altre regione italiane è partita da anni. La costituzione è stata prevista da una legge nazionale del 99 che è stata recepita dalla Giunta Pace nel 2004. Nei mesi successivi sono state costituite con un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, che era Berlusconi, e nel 2005 l’allora assessore Domenici ha avviato l’iter con la costituzione delle due commissioni paritetiche che si sono riunite fino a gennaio 2006.