LAVORO

Otefal, il tribunale non decide

Rinvio sulla richiesta di attivare la procedura «Prodi bis»

L'AQUILA. Il tribunale dell'Aquila non ha sciolto il nodo Otefal. Il pronunciamento sulla richiesta di ingresso dell'azienda di Bazzano nella procedura Prodi-bis era atteso ieri, dopo un primo rinvio dello scorso 11 luglio. Ma il giudice ha preferito prendersi ancora qualche giorno di tempo. Rimangono quindi in attesa i circa 200 lavoratori, che una settimana fa hanno scioperato e manifestato davanti alla sede del Comune. Il futuro dello stabilimento, specializzato nella produzione di laminati e attualmente in concordato preventivo a causa della forte posizione debitoria, è quanto mai incerto: il ricorso alla "Prodi" sarebbe secondo i sindacati l'unica strada per tentare il salvataggio del sito e soprattutto per tutelare tutto il personale, in attesa che si trovi una soluzione industriale. Se dal tribunale arriverà il via libera, verrà nominato un commissario che potrà traghettare l'azienda verso il rilancio, con l'attivazione di 24 mesi di cassa integrazione straordinaria. Alla Otefal sono interessate una multinazionale austriaca e una cordata italiana: gli austriaci sono pronti ad aquistare la fabbrica, ma solo quando entrerà nella procedura Prodi. «Il nostro obiettivo è la salvaguardia dell'occupazione», dicono i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, «e la legge Prodi è una sorta di salvangente che permetterebbe di individuare la soluzione migliore, tra quelle prospettate». Anche il sindaco Massimo Cialente, che sta seguendo la vertenza, caldeggia il ricorso alla Prodi. La cassa integrazione ordinaria scade a ottobre: dopo c'è solo il buio dei licenziamenti.

Romana Scopano

©RIPRODUZIONE RISERVATA