Paganica, morte e crolli in convento
Anche le suore clarisse del convento Santa Chiara tra le sei vittime del sisma. Popolazione in strada e accampata al campo sportivo
Tra le sei vittime del terremoto a Paganica pare ci sia anche suor Gemma Antonucci, badessa delle suore Clarisse del convento di Santa Chiara di Paganica, mentre i soccorritori stanno cercando di estrarre dalle macerie un'altra suora. Lo dice al Sir, l'agenzia stampa della Cei, don Dionisio Umberto Rodriguez Cuartas, parroco dei 5000 abitanti di Paganica e direttore della Caritas dell'Aquila.
"Ci sono almeno tre morti in parrocchia, ma temo aumenteranno perchè la parte vecchia è tutta fatiscente - racconta don Rodriguez Cuartas -. Nella chiesa grande non sono riuscito ad entrare e non so cosa sia successo, ma le altre cinque chiese sono state tutte danneggiate. E' crollato il tetto del convento delle suore clarisse. E un'altra suora non riescono a tirarla fuori dalle macerie". Il parroco di Paganica è anche direttore della Caritas dell'Aquila ma non è riuscito ancora a recarsi nel capoluogo abruzzese "perchè qui tante persone hanno bisogno di conforto. Qui c'è ancora tanta paura. Purtroppo il terremoto è avvenuto di notte e fino alla luce del giorno non si è potuto intervenire. Siamo tutti in strada e nel campo sportivo. Ora dobbiamo vedere come organizzare gli aiuti". Fonti della Caritas italiana riferiscono che sia andata distrutta anche la sede della locale Caritas diocesana, ma don Rodriguez non ha ricevuto ancora nessuna notizia in merito.
"Ci sono almeno tre morti in parrocchia, ma temo aumenteranno perchè la parte vecchia è tutta fatiscente - racconta don Rodriguez Cuartas -. Nella chiesa grande non sono riuscito ad entrare e non so cosa sia successo, ma le altre cinque chiese sono state tutte danneggiate. E' crollato il tetto del convento delle suore clarisse. E un'altra suora non riescono a tirarla fuori dalle macerie". Il parroco di Paganica è anche direttore della Caritas dell'Aquila ma non è riuscito ancora a recarsi nel capoluogo abruzzese "perchè qui tante persone hanno bisogno di conforto. Qui c'è ancora tanta paura. Purtroppo il terremoto è avvenuto di notte e fino alla luce del giorno non si è potuto intervenire. Siamo tutti in strada e nel campo sportivo. Ora dobbiamo vedere come organizzare gli aiuti". Fonti della Caritas italiana riferiscono che sia andata distrutta anche la sede della locale Caritas diocesana, ma don Rodriguez non ha ricevuto ancora nessuna notizia in merito.