Paganica, rubata fontanella in zona rossa

Segnalazioni di furti giungono anche dal Torrione e da Scoppito dove c’è chi pensa alle ronde

L’AQUILA. Rame, canali di gronda, statue, termosifoni, mobili, persino una fontanella. I ladri non risparmiano nulla e colpiscono non solo case, ma anche cantieri, chiese e cimiteri, in città come nelle frazioni, e nei Comuni limitrofi. Giorni fa a Paganica è sparita una fontanella di oltre 110 anni. Tutti i paganichesi la conoscevano bene. Posta all’angolo tra via San Giovanni e via Castello nel Rione Colle, ha dato acqua da bere a tre generazioni. Adesso quella fontana è stata sradicata e portata via. A denunciarlo è Raffaele Alloggia. «Quella fontana faceva parte delle 7 fontanelle di ghisa che nel 1902 che furono installate a Paganica», racconta, «insieme ad altre 3 piccole fontane poste a Bazzano, Onna e San Gregorio. I tubi e le fontanelle artistiche furono ordinate alle acciaierie di Terni». Adesso la priorità è difendere le altre fontane in zona rossa. «È palese», mette in guardia Alloggia, «che tra le macerie altre fontane sono alla merce’ dei ladri». Ladri che intanto agiscono anche nei cantieri della ricostruzione. Al Torrione sono stati portati via i discendenti e parte dei canali di gronda in rame nel cantiere di un palazzo demolito in via De Gasperi. Intanto, dopo una serie di furti avvenuti a Scoppito, al cimitero e nella chiesa di Santa Maria, il segretario regionale di Gioventù italiana (La Destra di Storace), Stefano Savoca, annuncia: «Organizzeremo gruppi volontari di vigilanza». (m.g.)

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