Parcheggi, lavoro a rischio
I 35 dipendenti M&P: chiediamo un’altra mansione.
L’AQUILA. Sono in cassa integrazione dal 6 aprile scorso. Ora rischiano il posto di lavoro. I 35 dipendenti della M&P, società che gestiva per conto del Comune dell’Aquila le aree di sosta a pagamento e il megaparcheggio di Collemaggio, chiedono di essere ricollocati sul mercato. L’attività dell’azienda, dopo il sisma che ha devastato la città, si è bloccata del tutto.
Una delegazione di lavoratori ha incontrato il segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi, per sollecitare l’intervento delle organizzazioni sindacali in vista della convocazione di un tavolo di confronto, che possa sciogliere il nodo sul loro futuro. «I dipendenti della M&P si sono rivolti al sindacato», afferma Giorgi, «per far presente una situazione difficile, che si trascina da mesi e rischia di sfociare nella perdita definitiva del posto di lavoro. Dopo il sisma che ha colpito il territorio aquilano, le maestranze sono state poste in cassa integrazione, visto che le soste a pagamento in centro storico sono andate perse e il megaparcheggio di Collemaggio è risultato inagibile».
Giorgi chiama in causa il Comune: «Sollecitiamo l’amministrazione comunale ad aprire subito un tavolo di trattativa con la M&P e le organizzazioni sindacali per definire i termini della vertenza e valutare eventuali ipotesi di ricollocazione del personale». Difficile, al momento, prevedere quando e come la M&P sarà in grado di riprendere l’attività sospesa il 6 aprile e riattivare completamente il megaparcheggio di Collemaggio, che necessita di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza.
«L’azienda ha detto a chiare note», sostengono i lavoratori, «di non essere nelle condizioni per riprendere, a breve scadenza, l’attività sospesa dato che sono venuti a mancare i presupposti su cui si basava il lavoro della società. Molti di noi hanno maturato tra i 10 e i 15 anni di servizio e, per età, si trovano fuori dal circuito occupazionale. Abbiamo famiglia e la necessità impellente di portare a casa lo stipendio».
I dipendenti della M&P temono che, alla scadenza della cassa integrazione in deroga causa sisma, l’azienda proceda lI licenzi in tronco, non avendo basi per riattivare la convenzione con il Comune. La M&P, infatti, aveva in appalto il servizio di controllo e sorveglianza di tutti i parcheggi a pagamento, più di mille nel solo centro storico.
«Pur di tornare a lavorare», dicono, «siamo disposti anche a svolgere mansioni differenti rispetto a quelle di manutenzione e sorveglianza delle aree di sosta comunali, a patto che l’amministrazione si faccia carico della situazione e si renda garante della ricollocazione di tutti i lavoratori. Impegno cui il Comune non può sottrarsi».
Una delegazione di lavoratori ha incontrato il segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi, per sollecitare l’intervento delle organizzazioni sindacali in vista della convocazione di un tavolo di confronto, che possa sciogliere il nodo sul loro futuro. «I dipendenti della M&P si sono rivolti al sindacato», afferma Giorgi, «per far presente una situazione difficile, che si trascina da mesi e rischia di sfociare nella perdita definitiva del posto di lavoro. Dopo il sisma che ha colpito il territorio aquilano, le maestranze sono state poste in cassa integrazione, visto che le soste a pagamento in centro storico sono andate perse e il megaparcheggio di Collemaggio è risultato inagibile».
Giorgi chiama in causa il Comune: «Sollecitiamo l’amministrazione comunale ad aprire subito un tavolo di trattativa con la M&P e le organizzazioni sindacali per definire i termini della vertenza e valutare eventuali ipotesi di ricollocazione del personale». Difficile, al momento, prevedere quando e come la M&P sarà in grado di riprendere l’attività sospesa il 6 aprile e riattivare completamente il megaparcheggio di Collemaggio, che necessita di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza.
«L’azienda ha detto a chiare note», sostengono i lavoratori, «di non essere nelle condizioni per riprendere, a breve scadenza, l’attività sospesa dato che sono venuti a mancare i presupposti su cui si basava il lavoro della società. Molti di noi hanno maturato tra i 10 e i 15 anni di servizio e, per età, si trovano fuori dal circuito occupazionale. Abbiamo famiglia e la necessità impellente di portare a casa lo stipendio».
I dipendenti della M&P temono che, alla scadenza della cassa integrazione in deroga causa sisma, l’azienda proceda lI licenzi in tronco, non avendo basi per riattivare la convenzione con il Comune. La M&P, infatti, aveva in appalto il servizio di controllo e sorveglianza di tutti i parcheggi a pagamento, più di mille nel solo centro storico.
«Pur di tornare a lavorare», dicono, «siamo disposti anche a svolgere mansioni differenti rispetto a quelle di manutenzione e sorveglianza delle aree di sosta comunali, a patto che l’amministrazione si faccia carico della situazione e si renda garante della ricollocazione di tutti i lavoratori. Impegno cui il Comune non può sottrarsi».