Parco scientifico, 441mila euro dirottati

Mappa dei fondi finiti dal ministero alle imprese, svelato l'intreccio dei doppi incarichi

L'AQUILA. «Organizzazione criminale». Così, nelle carte dell'inchiesta, viene definita «l'architettura» del progetto organizzato dai responsabili del Parco scientifico e tecnologico d'Abruzzo e dalle società partner. I finanzieri hanno ricostruito la mappa dei 441mila euro finiti dal ministero alle imprese «per addivenire all'indebito profitto» nell'ambito del progetto denominato Giovani innovazione.

LO SCHEMA. Anche se la Procura dell'Aquila, che ha iscritto 39 persone sul registro degli indagati, non contesta il reato più grave di associazione per delinquere, secondo gli investigatori la rimodulazione del progetto di formazione giovanile che il ministero avrebbe dovuto finanziare rappresenta la chiave di volta del disegno teso a far confluire i fondi pubblici direttamente nelle mani dei soci privati. Molti dei quali hanno rivestito doppi e tripli incarichi. I finanzieri hanno percorso a ritroso il cammino dei soldi che, secondo il progetto originario, avrebbero dovuto essere impiegati per realizzare le attività previste. Lo stanziamento iniziale, secondo le carte, era pari a 2,6 milioni di euro, di cui 323mila euro per progettazione, promozione, monitoraggio e valutazione, selezione, stage e spese generali e 1,9 per borse di studio per «la progettazione, lo sviluppo di metodologie e la costruzione di pacchetti innovativi per l'impresa per 50 tecnologi». Di vera e propria «ripartizione» del trasferimento si parla, invece, dopo la stipula della convenzione col ministero del Lavoro.

I CONTI. A questo punto, secondo la Finanza, la gran parte dei fondi (1 milione) finisce al Parco scientifico e tecnologico (responsabile del progetto Emidio Antonio Tenaglia) con 419mila euro destinati alle spese per i 50 laureandi. Tra i soggetti privati, la parte del leone la fa l'Eurobic (presidente del cda Nicola Mattoscio, amministratore delegato Ciro Nardinocchi Luigi Saquella) con 400mila euro. Seguono a ruota la Cifap di Saquella con 353mila euro, la Iss di Daniele Masoni con 189mila euro e la Oliver di Tenaglia e Corrado Troiano con 161mila euro. Al termine dell'accertamento, durato quattro anni, le Fiamme gialle hanno circoscritto a 441mila euro la somma indebitamente percepita dalle imprese. Una distrazione di fondi avvenuta mediante «appositi contratti di prestazioni professionali fittizi e artificiose operazioni commerciali di acquisti di beni al fine di produrre a se stessi e/o ad altri illeciti guadagni a danno dello Stato».

AD HOC. Secondo le risultanze dell'indagine «appare evidente che la Iss, amministrata a tutt'oggi da Masoni, è una società creata ad hoc per essere inserita, anche alle dipendenze di altre società capofila, nell'ambito della realizzazione di progetti finanziati al fine di produrre, per sé o per altri, guadagni illeciti».

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