Parroco ricattato, in corso accertamenti sui cellulari

L’AQUILA. Don Luigi Abid Sid si è fatto da parte e sarà a lungo in un luogo di preghiera. Poi, d’intesa con l’arcivescovo, si deciderà cosa fare.

Ora i fari sono puntati sull’inchiesta penale nella quale, occorre precisarlo, il sacerdote, che è molto vicino a Casa Savoia, è parte offesa. Comunque, tempo addietro, la polizia, oltre a sequestrare il cellulare del suo aguzzino, lo studente israeliano Mehrez Amara, ha messo sotto sequestro anche il cellulare del religioso dal quale sono partiti diversi messaggi hard fatti da lui. E mal gliene incolse visto l’uso che ne ha fatto il destinatario di quelle pesantissime elucubrazioni che in bocca a un uomo di Chiesa stanno davvero male. Si tratta, dunque, di indagini abbastanza complesse di natura peritale che, secondo logica, dovrebbero comportare un certo tempo.

Solo alla fine di questa fase investigativa la Procura deciderà di chiudere le indagini a carico dell’unico sospettato. A meno che dagli incartamenti e dalle intercettazioni non emergano novità finora inattese.

L’indagine, come si ricorderà, fu avviata in seguito alla denuncia dello stesso sacerdote, il quale, stanco dei continui ricatti e di avere pagato delle somme di denaro, decise di chiamare la polizia e far arrestare il giovane. Si trattò, a modo suo, anche di un atto di coraggio visto che Abid Sid sapeva benissimo che, facendo arrestare lo studente di Medicina, sarebbero emerse delle verità comunque scomode e lesive della sua immagine. Ma non esisteva un’altra via di uscita.

Il prete è stato già sostituito nei suoi incarichi. Infatti il nuovo parroco di Civita di Bagno è don Nunzio Spinelli che è anche rettore della basilica di Santa Maria di Collemaggio mentre il nuovo rettore del Santuario a San Pietro della Jenca è Don Vito Isacchi.

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