Per fare l’ecocolordoppler bisogna aspettare il 2015
Prenotazioni bloccate in ospedale, protesta il Tribunale per i diritti del malato Per anticipare la visita bisogna rivolgersi a studi privati a pagamento
SULMONA. Prenotazioni bloccate fino alla fine dell’anno per un ecocolordoppler all’ospedale sulmonese. Chi, quindi, deve farsi “l’ecografia del sangue” per sapere se rischia trombosi, ictus o malattie cardiache, dovrà aspettare il 2015 per prenotare l’esame e mettersi in coda. Telefonando, infatti, al centralino del Cup (Centro unico prenotazioni), che risponde al numero verde 800-862862, un addetto risponde che le liste sono chiuse e le prenotazioni riprenderanno dal prossimo anno. È questa l’ultima follia delle ormai chilometriche liste di attesa al Santissima Annunziata, dove ormai prenotare una visita è diventata un’impresa e gli utenti si affidano alla sorte, o agli studi privati quando si può. Appena qualche giorno fa, poi, per assenza improvvisa dell’addetta all’esame, le visite al secondo piano dell’ospedale sulmonese sono saltate per ben due giorni. Altro tempo perso, che fa allungare ulteriormente i tempi di attesa e costringe le persone a rivolgersi altrove.
Almeno questa volta, a differenza di quanto accaduto con l’ambulatorio di Otorino, i pazienti erano stati avvisati e si è evitato di farli arrivare inutilmente in ospedale. Al di là dell’avviso, il problema delle carenze di personale al Santissima Annunziata resta una delle “patologie croniche” più gravi di cui soffre da tempo la struttura e che si riflette direttamente sui livelli e sui tempi delle prestazioni erogate agli utenti. Già perché è assurdo dover aspettare più di un anno per un esame al sangue che determina risultati importanti dal punto di vista cardiaco e circolatorio, in cui la tempestività è spesso il primo farmaco salvavita in caso di patologie in atto. «Gli esami sono saltati per ben due giorni per l'assenza di chi doveva farli», interviene Edoardo Facchini, responsabile regionale del Tribunale per i diritti del malato, «è assurdo che una semplice assenza debba mandare in tilt un reparto, come già accaduto in altri ambulatori. Anzi, questa è ormai la routine all'ospedale sulmonese». Ma le liste di attesa – secondo l’associazione di volontari - riguardano anche l'ecografia al seno (con la prossima data utile a settembre prossimo, cioè fra sette mesi), gli esami cardiaci (240 giorni), le terapie riabilitative (un anno) e la mammografia, con donne in coda per 210 giorni (7 mesi) di ansie e paure. Così dover aspettare più di un anno per un esame di routine suona come una beffa e in città si sta creando il paradosso per cui bisogna attendere anche negli studi privati, visti i tempi di attesa lunghissimi dell’ospedale che vanno a intasare un po’ tutto. Per la maggioranza degli utenti, però, che non si può permettere i costi spesso proibitivi di alcune prestazioni sanitarie negli ambulatori privati, prenotare un esame al Santissima Annunziata è ormai un’impresa. Lo studio privato è solo l'ultima spiaggia per chi non può aspettare.
Federica Pantano
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