Per i puntellamenti milionari altre spese a carico del Comune 

L’ente paga ancora alcune somme risalenti a opere del 2009 Liquidate alcune spettanze ai responsabili del procedimento

L’AQUILA. Il Comune sta pagando ancora alcune somme risalenti ai “famosi” puntellamenti post-sisma che hanno salvato (questo è almeno ciò che si disse) pezzi di città dal crollo completo, messo in sicurezza alcune strade dei centri storici e fatto incassare cifre importanti “a resoconto” a decine di ditte. Di recente sono stati liquidati poco più di mille euro, complessivamente, al responsabile unico del procedimento (un dirigente comunale) che si occupò della messa in sicurezza di due palazzi. “Con un verbale d’intesa del 16 giugno 2009 – viene ricordato nella determina di tre giorni fa – sottoscritto dal prefetto, dai vice commissari De Bernardinis e Marchetti, dai rappresentanti del Comune e delle associazioni di categoria, fu stabilito che l’urgenza dei lavori di che trattasi è tale da poter essere affrontata in regime di estrema urgenza mediante incarico in via diretta a ditte private e quantificando i lavori da eseguire sulla base del vigente prezziario del Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche Lazio Abruzzo Sardegna, ovvero della Regione Abruzzo, ovvero comparativo, con ribasso del 10%, oltre oneri per la sicurezza qualora non ricompresi nelle voci di prezziario. Si fa rilevare l’impossibilità di quantificare preventivamente le opere da realizzare stante la precarietà degli equilibri degli immobili interessati e, quindi, la totale mancanza delle minime condizioni di sicurezza per svolgere indagini ricognitive all’interno degli stessi; ciò non ha consentito la redazione della propedeutica progettazione esecutiva dell’intervento da svolgere, pertanto, in successive fasi, contestualmente all’avanzamento dei lavori. Si stabilisce di provvedere alla liquidazione dei corrispettivi maturati dalle ditte previa contabilità redatta a consuntivo, rimandando l’approvazione del definitivo quadro economico dell’intervento alla conclusione dei lavori”. I pagamenti più recenti riguardano il Rup che seguì, nel 2009, il puntellamento di due palazzi, Palazzo Bafile in via Garibaldi (costo complessivo dei lavori 472.000 euro) e Palazzo Cesura (circa 300.000 euro).
I COSTI. Da uno specchietto reperibile sul sito Internet del Comune si scopre che la spesa ufficiale per la messa in sicurezza di città e frazioni (sia puntellamenti che demolizioni) è stata di circa 240 milioni. Il periodo è più o meno quello dal 2009 al 2012. Si possono leggere i singoli interventi, le ditte che li hanno effettuati e le cifre relative, anche se alcuni punti sono abbastanza oscuri. Non è spiegato, tra l’altro, se la cifra totale che viene indicata comprende tutti gli interventi di messa in sicurezza o è solo parziale. Infatti, nella relazione finale (che risale al 2012) del vicecommissario ai Beni culturali, si legge che “oltre agli interventi provvisionali realizzati con il Corpo dei vigili del fuoco e le amministrazioni comunali, sono stati attuati dalla struttura del vicecommissario lavori di messa in sicurezza particolarmente complessi e importanti per i principali monumenti del territorio fortemente danneggiati. In questi casi la struttura del vicecommissario ha provveduto direttamente a dare incarichi di progettazione e a seguire l’intero iter procedurale, proprio dei lavori pubblici, oltre che alla realizzazione nelle fasi attuative”.
Insomma, alla somma di cui sopra vanno aggiunte altre decine di milioni. Non si arriva certo alla cifra, a volte ipotizzata, di 500 milioni, ma forse non ci si va molto lontano. Il materiale utilizzato per i puntellamenti – legno e ferro – una volta rimosso viene depositato, dalle imprese, all’ex Sercom di Sassa e diventa di proprietà comunale.
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