l’iniziativa di fine anno
Percorso rivoluzionato per la fiera
Appuntamento nel week-end. Bancarelle nella parte sud del centro
SULMONA. L’appuntamento è confermato, ma la fiera in programma per domani e domenica avrà un nuovo percorso. Non più dalla villa comunale a piazza del Carmine ma nella parte sud del corso cittadino. È la novità decisa dall’assessore Paolo Di Mascio dopo le pesanti polemiche sollevate da alcuni commercianti di corso Ovidio che si erano schierati contro le fiere multisettoriali volute dal Comune. «Sono dannose per l’immagine della città e non portano nulla all’economia», avevano detto i commercianti all’assessore per giustificare la loro richiesta di delocalizzazione di questi mercati dal centro storico della città. «Ho voluto incontrarli per capire meglio la questione», spiega Di Mascio, «ritenevo appunto anomalo che gli stessi commercianti che attraverso i loro rappresentanti avevano firmato il protocollo e il programma delle fiere, ne contestassero l’organizzazione. Detto questo, il sottoscritto ha ritenuto utile e necessario apportare alcune modifiche all’originale programma per il 29 e 30 dicembre suddetto, facendo tesoro non solo delle opinioni, anche contrapposte, emerse nell’incontro avuto in Comune ma anche abbracciando quasi integralmente lo spirito di cambiamento emerso proprio nella petizione dei commercianti relativa alle bancarelle dell’8 e del 9 dicembre».
La fiera quindi riguarderà in via sperimentale i tratti relativi alla zona sud di corso Ovidio, da piazza del Carmine a Porta Napoli. Originariamente era stata coinvolta anche via De Nino ma, alla fine, gli organizzatori hanno deciso di concentrare tutte le bancarelle nel nuovo percorso.
«Poiché è evidente che l’argomento non risulta affatto esaurito», conclude Di Mascio, «ho certamente intenzione nel breve termine di convocare nuovamente tutti gli attori coinvolti nella questione del regolamento commerciale per verificare se esistono ancora le condizioni che hanno originato la nascita e la stesura dello stesso e, se necessario, per apportarvi qualsiasi modifica anche drastica».
Claudio Lattanzio
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