l'aquila

Perdonanza 2015 al via, il giubileo aquilano si rinnova

L’edizione 721 dell’evento celestiniano non può permettersi grosso sfarzo, ma getta un cono di luce sul valore filologico, oltre che spirituale e civico, del rito

L'AQUILA. Una fiaccola portata da ragazzi super-abili rischiara il buio della notte. Il messaggio: le difficoltà e le afflizioni, morali e materiali, che questa città si porta dentro tuttora, a sei anni dal terremoto, sono davvero superabili.

Stasera quella stessa fiammella – partita dal Morrone sulle orme dell’eremita fra’ Pietro, che volle poggiare a terra la pesante corona di diademi che gli era stata imposta sul capo tornando a vestire il sacco – alimenterà il nuovo tripode allestito davanti alla basilica di San Bernardino.

Novità nella novità, la cerimonia di apertura della 721ª edizione della Perdonanza celestiniana avverrà sul sagrato di quel tempio ripristinato dopo i danni del sisma e da pochi mesi riaperto al culto, che ospita le spoglie di San Bernardino da Siena. La presenza di cantieri della ricostruzione in piazza Palazzo ha suggerito il cambio di programma. In questa settimana, del resto, la città che lotta ogni giorno non solo contro i danni del terremoto ma anche contro gli sfregi di vandali e sporcaccioni che imperversano impuniti sulle macerie e sulle pietre rimesse a posto, prova a darsi una ripulita in tutti i sensi. Il poco (o tanto) fatto si scontra quotidianamente col tanto da fare. Tanto per dire, si fa festa attorno a Celestino V ma la sua basilica è chiusa al culto e sarà aperta in una minuscola porzione soltanto nelle 24 ore del Giubileo aquilano. I lavori, forse, partiranno a Perdonanza conclusa. E a proposito di Giubileo, c’è chi sogna, da queste parti, rotte di pellegrini in città per l’anno santo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Se basterà, per intanto, un programma di celebrazioni tornato in massima parte all’antico, senza evidenti sperperi di denaro né spettacoli eccessivi, non è dato saperlo ora. Una cosa è certa, comunque. Anche all’Aquila si può fare festa. Una settimana all’anno. Magari allungando i buoni propositi che si fanno nelle 24 ore tra il 28 e il 29 al resto dei giorni.

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