Perizia su un'ala del D'Avalos
Il palazzo meno solido del previsto. Sgomberato l'ex asilo Della Penna
VASTO. Le antiche cisterne romane hanno retto ai ripetuti scossoni. Meno solido si è rivelato Palazzo D'Avalos. Preoccupa l'ex asilo Carlo Della Penna. A distanza di cinque giorni dal terremoto che ha devastato l'Aquilano, Vasto fa la conta dei danni e cura le proprie ferite. A scopo precauzionale il sindaco, Luciano Lapenna, ha deciso di firmare una ordinanza di sgombero della ex scuola materna di via Madonna dell'Asilo. Richiesta una verifica della Soprintendenza nell'ala nord dell'antica residenza marchesale. Nel centro storico i cittadini scoprono ogni giorno nuove crepe sui muri delle case.
«E' solo psicosi. Nulla di preoccupante, si tratta di antiche lesioni di assestamento», assicurano i vigili del fuoco. Da giorni nella caserma di via Madonna dell'Asilo le chiamate al 115 si susseguono. Più di settanta i controlli fatti in città, altrettanti a San Salvo e nei comuni del Medio e Alto Vastese. La paura si diffonde, ma il timore dei crolli non si concretizza fortunatamente in un dato reale.
A Vasto sono due le strutture che preoccupano l'amministrazione comunale: Palazzo D'Avalos (ala nord) e l'ex asilo Carlo Della Penna. «Il lato nord del palazzo marchesale è chiuso da anni. Ho chiesto una verifica della Sovrintendenza per preservare il patrimonio storico e artistico», spiega Lapenna. «Anche la palazzina dell'ex asilo Carlo Della Penna era da tempo vuota. Nei prossimi giorni firmerò una ordinanza per far sgomberare anche gli uffici amministrativi». L'ospedale San Pio ferito 7 anni fa dal terremoto di San Giuliano del Molise, questa volta è stato risparmiato. «Gran parte del presidio è stato appena ristrutturato e con criteri antisismici. In molti reparti sono in corso i lavori», fa notare la Asl. Sono soprattutto i residenti del centro storico quelli più spaventati. Basta poco, anche un falso allarme per far scappare i cittadini in strada. «I vastesi devono stare tranquilli. Nessun fabbricato è a rischio», insiste l'amministrazione. «I tecnici comunali hanno controllato palazzi, scuole, chiese e ponti».
Come Lapenna anche gli altri sindaci del comprensorio hanno disposto verifiche e accertamenti su edifici pubblici e privati. «Le crepe comparse su alcuni fabbricati della città vecchia erano motivo di ansia e preoccupazione per questo ho incaricato l'ingegnere Franco Masciulli di eseguire un monitoraggio sulle strutture. L'esito dei controlli è stato rassicurante», afferma il sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese (Pd). «Martedì sarà fatta una seconda ispezione nelle scuole», aggiunge il sindaco. Situazione analoga a Gissi. «L'ingegnere Antonio Rossi ha controllato tutti gli edifici: da Palazzo Carunchio, del XII secolo, ai fabbricati più recenti. Il tecnico non ha rilevato alcuna crepa provocata dal sisma», assicura il sindaco, Nicola Marisi (Pdl). Risparmiati anche i Templi italici e il borgo romano di Schiavi d'Abruzzo. «Le lesioni notate in questi giorni dai cittadini sono risultate vecchie ferite. L'Alto Vastese può davvero ritenersi fortunato», sostiene Luciano Piluso (Psi), presidente della Comunità montana dell'Alto Vastese e vice sindaco di Schiavi. Se c'è chi chiede aiuto ai vigili del fuoco per paura, c'è anche chi lo fa per speculare. «Qualcuno ha cercato di far passare per recente una crepa vecchia, forse per trarre vantaggi economici. Gli strumenti e l'esperienza ci aiutano a smascherare con facilità i furbi. Evitate di creare allarmismo, impegnando inutilmente i soccorritori», invitano i vigili del fuoco.
«E' solo psicosi. Nulla di preoccupante, si tratta di antiche lesioni di assestamento», assicurano i vigili del fuoco. Da giorni nella caserma di via Madonna dell'Asilo le chiamate al 115 si susseguono. Più di settanta i controlli fatti in città, altrettanti a San Salvo e nei comuni del Medio e Alto Vastese. La paura si diffonde, ma il timore dei crolli non si concretizza fortunatamente in un dato reale.
A Vasto sono due le strutture che preoccupano l'amministrazione comunale: Palazzo D'Avalos (ala nord) e l'ex asilo Carlo Della Penna. «Il lato nord del palazzo marchesale è chiuso da anni. Ho chiesto una verifica della Sovrintendenza per preservare il patrimonio storico e artistico», spiega Lapenna. «Anche la palazzina dell'ex asilo Carlo Della Penna era da tempo vuota. Nei prossimi giorni firmerò una ordinanza per far sgomberare anche gli uffici amministrativi». L'ospedale San Pio ferito 7 anni fa dal terremoto di San Giuliano del Molise, questa volta è stato risparmiato. «Gran parte del presidio è stato appena ristrutturato e con criteri antisismici. In molti reparti sono in corso i lavori», fa notare la Asl. Sono soprattutto i residenti del centro storico quelli più spaventati. Basta poco, anche un falso allarme per far scappare i cittadini in strada. «I vastesi devono stare tranquilli. Nessun fabbricato è a rischio», insiste l'amministrazione. «I tecnici comunali hanno controllato palazzi, scuole, chiese e ponti».
Come Lapenna anche gli altri sindaci del comprensorio hanno disposto verifiche e accertamenti su edifici pubblici e privati. «Le crepe comparse su alcuni fabbricati della città vecchia erano motivo di ansia e preoccupazione per questo ho incaricato l'ingegnere Franco Masciulli di eseguire un monitoraggio sulle strutture. L'esito dei controlli è stato rassicurante», afferma il sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese (Pd). «Martedì sarà fatta una seconda ispezione nelle scuole», aggiunge il sindaco. Situazione analoga a Gissi. «L'ingegnere Antonio Rossi ha controllato tutti gli edifici: da Palazzo Carunchio, del XII secolo, ai fabbricati più recenti. Il tecnico non ha rilevato alcuna crepa provocata dal sisma», assicura il sindaco, Nicola Marisi (Pdl). Risparmiati anche i Templi italici e il borgo romano di Schiavi d'Abruzzo. «Le lesioni notate in questi giorni dai cittadini sono risultate vecchie ferite. L'Alto Vastese può davvero ritenersi fortunato», sostiene Luciano Piluso (Psi), presidente della Comunità montana dell'Alto Vastese e vice sindaco di Schiavi. Se c'è chi chiede aiuto ai vigili del fuoco per paura, c'è anche chi lo fa per speculare. «Qualcuno ha cercato di far passare per recente una crepa vecchia, forse per trarre vantaggi economici. Gli strumenti e l'esperienza ci aiutano a smascherare con facilità i furbi. Evitate di creare allarmismo, impegnando inutilmente i soccorritori», invitano i vigili del fuoco.