Pescasseroli, il cervo Oreste torna libero nel Parco nazionale
Liberato nelle praterie della Cicerana. La cattura dell'animale (foto) era avvenuta il primo maggio scorso dopo che il cervo aveva urtato l'auto dei carabinieri, e aveva scatenato un incidente diplomatico
PESCASSEROLI. Il cervo Oreste è tornato libero. Oggi pomeriggio è stato lasciato nelle praterie della Cicerana, nel territorio di Pescasseroli, dallo staff del servizio veterinario e scientifico del Parco alla presenza dei bambini della scuola materna ed elementare di Villetta Barrea.
Oreste era stato catturato per un problema di pubblica incolumità e di tutela dello stesso animale, il primo maggio scorso e portato al centro recupero animali selvatici di Pescasseroli.
La sua cattura, la sera del primo maggio per aver urtato l'auto dei carabinieri e tentata una carica, aveva scatenato un incidente diplomatico. Residenti e turisti si erano mobilitati perchè il cervo restasse in paese, gli stessi bambini, avevano inviato una petizione al Parco chiedendo “il ritorno a casa” del cervo, il Parco nazionale d'Abruzzo aveva rivendicato la gestione del patrimonio faunistico, mentre il presidente della Comunità del Parco, Alberto D'Orazio aveva contestato i metodi dell'azione e chiesto maggior tutela per il territorio.
Oggi, con il rilascio di Oreste lontano da Villetta Barrea, le polemiche potrebbero rinfocolarsi.
"Il rilascio del cervo", ha spiegato il direttore del Parco Dario Febbo, "è stato preceduto da un intervento del Servizio educazione nella scuola di Villetta Barrea per spiegare ai bambini il problema degli animali confidenti che hanno perso, per vari motivi, la naturale diffidenza verso gli uomini. Gli animali selvatici non devono vivere nei centri urbani, non dovrebbero andare in giro giorno e notte nei giardini, nei bar dei paesi, né andrebbe dato loro del cibo. Per quanto questo possa essere folcloristico e turistico resta comunque una cosa non naturale che può tradursi in un pericolo per l’animale e, nei centri abitati, per le persone”.
Oreste era stato catturato per un problema di pubblica incolumità e di tutela dello stesso animale, il primo maggio scorso e portato al centro recupero animali selvatici di Pescasseroli.
La sua cattura, la sera del primo maggio per aver urtato l'auto dei carabinieri e tentata una carica, aveva scatenato un incidente diplomatico. Residenti e turisti si erano mobilitati perchè il cervo restasse in paese, gli stessi bambini, avevano inviato una petizione al Parco chiedendo “il ritorno a casa” del cervo, il Parco nazionale d'Abruzzo aveva rivendicato la gestione del patrimonio faunistico, mentre il presidente della Comunità del Parco, Alberto D'Orazio aveva contestato i metodi dell'azione e chiesto maggior tutela per il territorio.
Oggi, con il rilascio di Oreste lontano da Villetta Barrea, le polemiche potrebbero rinfocolarsi.
"Il rilascio del cervo", ha spiegato il direttore del Parco Dario Febbo, "è stato preceduto da un intervento del Servizio educazione nella scuola di Villetta Barrea per spiegare ai bambini il problema degli animali confidenti che hanno perso, per vari motivi, la naturale diffidenza verso gli uomini. Gli animali selvatici non devono vivere nei centri urbani, non dovrebbero andare in giro giorno e notte nei giardini, nei bar dei paesi, né andrebbe dato loro del cibo. Per quanto questo possa essere folcloristico e turistico resta comunque una cosa non naturale che può tradursi in un pericolo per l’animale e, nei centri abitati, per le persone”.