Pescasseroli, sorgerà in località Peschiera il nuovo depuratore
PESCASSEROLI. C’è l’accordo di tutti sulla zona dove costruire il nuovo depuratore a Pescasseroli. L’area individuata questa volta è in località “Peschiera”, la stessa in realtà già indicata dall’att...
PESCASSEROLI. C’è l’accordo di tutti sulla zona dove costruire il nuovo depuratore a Pescasseroli. L’area individuata questa volta è in località “Peschiera”, la stessa in realtà già indicata dall’attuale amministrazione comunale nel 2014. Il nuovo complesso di depurazione delle acque comunali non nascerà nello spazio di elevato pregio ambientale di “Colle della Regina” – bocciato anche dal comitato regionale di Valutazione impatto ambientale (Via) – ma in una zona poco distante, che risulterebbe molto meno impattante dal punto di vista naturalistico. A sbloccare la situazione è stato l’assessore regionale all’Ambiente e territorio, Mario Mazzocca, che al termine di una concitata riunione a Pescara è riuscito a strappare l’assenso dei rappresentanti di Comune, Parco nazionale d’Abruzzo, associazioni ambientaliste e partiti politici sulla nuova sede dell’impianto.
«Avevamo già individuato la “Peschiera” come zona ideale per la realizzazione dell’impianto», commenta Anna Nanni, sindaco di Pescasseroli, «ma strada facendo sorsero degli ostacoli. Vuol dire che si è perso solo tempo, che ora è opportuno recuperare per un’opera indispensabile». ll Comune di Pescasseroli rientra in una procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europea per l’inquinamento delle acque territoriali. L’azione disciplinare ha reso ancora più frenetica l’attività di realizzazione del nuovo depuratore, ma l’area di “Colle della Regina” ha sempre incontrato le critiche dell’opposizione consiliare. «L’incessante lavoro svolto dai banchi di opposizione, in stretto raccordo con il circolo Pd, è stato premiato», spiega Carmelo Giura, «ma fondamentale in questa fase è stato, oltre al governatore della Regione, Luciano D’Alfonso, anche il presidente del Parco, Antonio Carrara, che ha riparato a macroscopici ed inspiegabili errori della passata gestione».
Massimiliano Lavillotti
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