Pezzopane: scuole, basta tagli
In una lettera alla direttrice regionale l'assessore chiede collaborazione
L'AQUILA. Collaborazione sui temi più delicati dell'istruzione. È l'auspicio dell'assessore comunale, Stefania Pezzopane, in una lettera indirizzata alla direttrice dell'Ufficio scolastico regionale, Giovanna Boda.
«Primo nodo da affrontare insieme è il piano di riorganizzazione», scrive nella lettera aperta l'assessore Stefania Pezzopane, che ha la delega al Diritto allo studio. «Già un anno fa sollecitammo l'Ufficio scolastico a sospendere ogni decisione in virtù della difficile situazione scolastica in Abruzzo e, in particolar modo, dell'emergenza che stanno vivendo L'Aquila e i Comuni del cratere. Chiedere ad un Comune terremotato di programmare la riorganizzazione scolastica con una situazione demografica in continua evoluzione sarebbe stato pazzesco».
Ma ad un anno di distanza poco è cambiato, ricorda l'assessore. «La situazione abitativa e sociale», sottolinea, «è ancora troppo precaria e frammentaria. Più di 30mila persone ancora non rientrano nelle loro abitazioni. Pertanto non si possono prendere decisioni affrettate». Ma c'è di più. «Dobbiamo fare i conti con il problema dei precari», si legge ancora nella lettera, «dei tagli, dei ridimensionamenti di organici e degli accorpamenti decisi dal Ministero, che si abbattono come una nuova mannaia. Rischiamo una nuova emergenza sociale».
L'assessore Pezzopane chiede anche, «fondi per rifare le scuole e combattere abbandono e dispersione scolastica. Servono più risorse per il trasporto degli alunni. Sono anni che il Governo non trasferisce più risorse nelle nostre casse». Per l'assessore «paradossalmente, il presidente della Regione Abruzzo destina alle scuole aquilane una somma irrisoria rispetto ad altri territori».
La Pezzopane invita Giovanna Boda a fare squadra anche sulla questione degli spazi per gli studenti. Nella lettera si parla del progetto, «Scuole aperte», che prevede la disponibilità degli istituti anche nelle ore pomeridiane. «Non deve e non vuole sostituirsi all'idea di restituire ai giovani quelli che erano i loro originari posti di ritrovo», fa notare l'assessore. «Ma pensiamo a quanto potrebbe essere utile allestire nelle scuole delle sale prove per musica, o teatro o anche organizzare delle attività sportive pomeridiane». Di qui l'auspicio di un impegno congiunto «per uscire da questo stallo».
«Primo nodo da affrontare insieme è il piano di riorganizzazione», scrive nella lettera aperta l'assessore Stefania Pezzopane, che ha la delega al Diritto allo studio. «Già un anno fa sollecitammo l'Ufficio scolastico a sospendere ogni decisione in virtù della difficile situazione scolastica in Abruzzo e, in particolar modo, dell'emergenza che stanno vivendo L'Aquila e i Comuni del cratere. Chiedere ad un Comune terremotato di programmare la riorganizzazione scolastica con una situazione demografica in continua evoluzione sarebbe stato pazzesco».
Ma ad un anno di distanza poco è cambiato, ricorda l'assessore. «La situazione abitativa e sociale», sottolinea, «è ancora troppo precaria e frammentaria. Più di 30mila persone ancora non rientrano nelle loro abitazioni. Pertanto non si possono prendere decisioni affrettate». Ma c'è di più. «Dobbiamo fare i conti con il problema dei precari», si legge ancora nella lettera, «dei tagli, dei ridimensionamenti di organici e degli accorpamenti decisi dal Ministero, che si abbattono come una nuova mannaia. Rischiamo una nuova emergenza sociale».
L'assessore Pezzopane chiede anche, «fondi per rifare le scuole e combattere abbandono e dispersione scolastica. Servono più risorse per il trasporto degli alunni. Sono anni che il Governo non trasferisce più risorse nelle nostre casse». Per l'assessore «paradossalmente, il presidente della Regione Abruzzo destina alle scuole aquilane una somma irrisoria rispetto ad altri territori».
La Pezzopane invita Giovanna Boda a fare squadra anche sulla questione degli spazi per gli studenti. Nella lettera si parla del progetto, «Scuole aperte», che prevede la disponibilità degli istituti anche nelle ore pomeridiane. «Non deve e non vuole sostituirsi all'idea di restituire ai giovani quelli che erano i loro originari posti di ritrovo», fa notare l'assessore. «Ma pensiamo a quanto potrebbe essere utile allestire nelle scuole delle sale prove per musica, o teatro o anche organizzare delle attività sportive pomeridiane». Di qui l'auspicio di un impegno congiunto «per uscire da questo stallo».
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