Piace il pranzo con i cibi abruzzesi
Le mogli dei leader incantate dal gelato aquilano di «roveie».
L’AQUILA. «È stata un’occasione di incontro molto piacevole in un clima di grande cordialità. Le donne presenti hanno mostrato di gradire i doni e, soprattutto, di apprezzare la cucina, semplice e raffinata, dispensando sorrisi e commenti positivi sulle pietanze, incuriosite dall’enogastronomia abruzzese». Daniela Chiodi, moglie del presidente della giunta, Gianni Chiodi, ha commentato così il suo incontro di ieri con le signore dei grandi della terra riuniti all’Aquila per il G8. Lei in abito elegante, a quadretti bianco e nero, impreziosito da un giubbino nero che le copriva le spalle, ha accolto le signore intorno alle 12.30 per il pranzo ufficiale offerto dalla Regione Abruzzo e preparato da Niko Romito, noto chef abruzzese, due stelle Michelin. C’erano anche le due ministre italiane, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna.
Il pranzo è terminato intorno alle 15 con la degustazione del dolce a base di finocchio e cioccolato, con il caffé e con un grande applauso per lo chef e per i suoi collaboratori. «Abbiamo trascorso qualche ora all’insegna della cortesia e della sobrietà», ha riferito la signora Chiodi, ho trovato persone amabili, aperte al dialogo che seducono con semplicità ma, nello stesso tempo, sono dotate di grande carisma». «Abbiamo parlato della tragedia del terremoto dell’Aquila», aggiunge l’impeccabile padrona di casa, «di quello che hanno visto durante i sopralluoghi, dei disagi per la popolazione e delle bellezze naturali di questa terra da cui sono rimaste favorevolmente colpite».
Le signore hanno gradito moltissimo come aperitivo un gelato di «roveie» (legume selvatico quasi estinto della provincia dell’Aquila) con guanciale di Paganica croccante. Oltre alle altre leccornie la signora Barroso ha mostrato di gradire particolarmente il sapore della ratafia, il tipico liquore artigianale. «Provvederemo subito a inviargliene alcune bottiglie, il commento del presidente Chiodi dopo il pranzo, «io sono rimasto rigorosamente fuori, era un pranzo al femminile. Però ho potuto ascoltare risate e clima gioviale. È andato tutto bene».
Il pranzo è terminato intorno alle 15 con la degustazione del dolce a base di finocchio e cioccolato, con il caffé e con un grande applauso per lo chef e per i suoi collaboratori. «Abbiamo trascorso qualche ora all’insegna della cortesia e della sobrietà», ha riferito la signora Chiodi, ho trovato persone amabili, aperte al dialogo che seducono con semplicità ma, nello stesso tempo, sono dotate di grande carisma». «Abbiamo parlato della tragedia del terremoto dell’Aquila», aggiunge l’impeccabile padrona di casa, «di quello che hanno visto durante i sopralluoghi, dei disagi per la popolazione e delle bellezze naturali di questa terra da cui sono rimaste favorevolmente colpite».
Le signore hanno gradito moltissimo come aperitivo un gelato di «roveie» (legume selvatico quasi estinto della provincia dell’Aquila) con guanciale di Paganica croccante. Oltre alle altre leccornie la signora Barroso ha mostrato di gradire particolarmente il sapore della ratafia, il tipico liquore artigianale. «Provvederemo subito a inviargliene alcune bottiglie, il commento del presidente Chiodi dopo il pranzo, «io sono rimasto rigorosamente fuori, era un pranzo al femminile. Però ho potuto ascoltare risate e clima gioviale. È andato tutto bene».