Piano casa per le zone agricole

La commissione urbanistica: meno vincoli costruttivi

SULMONA. A Sulmona il Piano casa prevede anche la demolizione e la ricostruzione dei fabbricati e dei ruderi in zone agricole. Brusca accelerata del Comune sul Piano casa: nei giorni scorsi la Commissione urbanistica ha recepito la legge regionale ideata da Berlusconi per combattere la crisi del settore delle costruzioni.
Ma la maggioranza di centrodestra è andata più in là, licenziando all’unanimità un provvedimento più permissivo rispetto alle indicazioni della Regione: a Sulmona si potranno demolire e ricostruire fabbricati o ruderi esistenti in zona agricola.

E’ questo il passaggio principale contenuto nell’emendamento che, su indicazione dei consiglieri di maggioranza Gaetano Pagone, Alessandro Maceroni e Luigi Rapone, è andato a integrare le direttive già contenute nella legge regionale.
Il provvedimento arriva subito dopo l’estromissione dell’assessore all’urbanistica e vicesindaco Palmiero Susi, che aveva preparato una delibera più restrittiva e vincolante, rimasta per mesi nel cassetto proprio perché non piaceva al resto della maggioranza. La cosiddetta legge 16 prevede tre tipi di intervento: l’ampliamento del 20 per cento degli edifici già esistenti; la demolizione e ricostruzione del fabbricato nello stesso sito; la demolizione e la ricostruzione del fabbricato in un sito diverso da quello dell’abbattimento.

Il Comune di Sulmona ha recepito, per il momento, solo i primi due punti, lasciando in stand-by il terzo, perché bisognerà procedere a una mappatura per individuare le zone dove sarà possibile traslare gli edifici. Un’operazione complicata, che richiede uno studio approfondito e che non avrebbe consentito di recepire la legge 16 entro la data del 30 aprile. Rispetto alla legge regionale è stato però approvato un emendamento che consente la demolizione e la ricostruzione, con l’ampliamento fino al 35% della superficie utile esistente, anche spostando il fabbricato all’interno del medesimo lotto sul quale è stato costruito, nel rispetto delle distanze previste dalla legge e dallo strumento urbanistico.

Ma non solo. Sarà possibile demolire e ricostruire i fabbricati esistenti in zona agricola trasferendoli all’interno delle zone agricole, senza aumento delle unità abitative, purché sia comprovata l’esistenza di opere di urbanizzazione primaria in sede di presentazione del progetto. Naturalmente non sarà possibile fare alcun tipo di intervento di edificazione nel perimetro del centro storico e in quelle zone sottoposte a vincolo da normative statali e regionali e dai piani per la tutela idrogeologica e alluvionale. «Si tratta di un provvedimento molto importante», dice il presidente della commissione urbanistica Alessandro Maceroni «perché contribuirà al rilancio dell’attività edilizia nel comprensorio favorendone la ripresa economica. Non ultimo contribuirà a rimodellare l’assetto urbanistico edilizio del nostro territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA