Piano Case, beffa degli espropri
Era stata promessa la maggiorazione sul prezzo base, oggi si scopre che non c’è
L’AQUILA. Il calcolo del pagamento dei terreni espropriati nel 2009 per la realizzazione del Progetto Case avverrà senza considerare la quota di maggiorazione promessa ai proprietari al momento della ratifica dell’accordo di esproprio. La segnalazione arriva da parte di alcuni proprietari che erano stati convocati dalla Protezione civile nel 2013 per negoziare i termini del corrispettivo. Si parlava di 9 euro al metro quadro e di una maggiorazione del 50% relativa a quei terreni che sono diventati la base per i quartieri antisismici. Un totale di 13,50 a metro quadro dunque. Quell’accordo vedeva concretizzati gli sforzi dei cittadini che si erano visti espropriare i terreni di loro proprietà senza tuttavia ricevere, per oltre 4 anni dal sisma, l’erogazione degli indennizzi di legge. La questione ha visto coinvolti una decina di proprietari per un importo complessivo di oltre un milione di euro. Determinante in tal senso anche l’intervento del difensore civico, che è riuscito a far sbloccare le pratiche e a ottenere l’erogazione delle somme spettanti agli istanti. Gli interessati sono stati invitati a comunicare le coordinate bancarie per ricevere l’indennizzo. Tuttavia, al momento di ricevere le somme, i proprietari sono stati informati che una sentenza della corte costituzionale ha dichiarato la maggiorazione incompatibile con questo tipo di indennizzo. Così, se a un terreno agricolo di 7mila metri quadri prima veniva riconosciuto un indennizzo lordo di 94.500 euro, ora questa somma non supera i 63mila che, al netto di tasse e imposte, diventano poco più di 30mila euro. Inoltre, alcuni terreni sono stati restituiti ai proprietari ma solo dopo aver accolto i terreni degli sbancamenti, mentre l’accordo iniziale era quello di ripristinare le condizioni esatte al momento dell’esproprio. (fab.i.)
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