Piano Case, crolla balcone di 3 quintali

Cese di Preturo, tragedia sfiorata. I vigili del fuoco: l’incidente causato da infiltrazioni. I residenti: «Abitazioni di carta»

L’AQUILA. Un balcone del peso di quasi 3 quintali si è staccato dal secondo piano di un edificio del Progetto Case di Cese di Preturo, in via Volonté, piastra 4, e si è schiantato su quello del piano di sotto. Tragedia sfiorata per un nonnulla: in quel balcone sottostante solitamente staziona un signore di 88 anni, mentre il piano sovrastante è disabitato.

L’allarme, intorno alle 12 di ieri, è stato immediato e sul posto, oltre a vigili del fuoco e polizia municipale, si sono portati anche il sindaco Massimo Cialente e alcuni dirigenti comunali molto preoccupati per quanto accaduto. I vigili del fuoco, dopo una laboriosa operazione con una gru, hanno recuperato il balcone precipitato. Gli accertamenti, per quanto sommari, hanno portato a una rapida conclusione: il balcone non era coibentato, non c’era la guaina di gomma, e le infiltrazioni d’acqua hanno provocato il crollo.

Il timore dell’amministrazione è che, oltre ai balconi, tutto il palazzo sia stato costruito male. Non è un caso che a febbraio in un appartamento vi siano state delle infiltrazioni di acqua con evidenti disagi.

Quella piastra è stata realizzata da una ditta di Napoli fallita da tempo. Gli inquilini del piano danneggiato hanno trovato un altro alloggio ma il Comune ha ritenuto opportuno invitare tutti i residenti delle 23 piastre realizzate da quella ditta, a spostarsi (se lo vogliono) in altri appartamenti disponibili. Ne sono stati già trovati una trentina. Ci saranno comunque verifiche su tutte le case realizzate da quella ditta campana. «Ho sentito un boato», commenta la signora Luciana Leonardis, che abita con la famiglia nella casa sottostante, «e meno male che mio padre, che sta spesso al balcone, ieri era in altra parte della casa altrimenti sarebbe morto. E queste sarebbero le case che resistono al terremoto?». Sconsolato il sindaco. «Faremo i nostri accertamenti e cercheremo di aiutare le famiglie interessate», dice, «ma il problema vero è che il Comune non ha i soldi per la manutenzione straordinaria di queste case che ci deve dare lo Stato. Di queste cose non abbiamo colpe». Intimoriti i residenti: «Viviamo in abitazioni di carta e non lo sapevamo». Si è anche appreso, comunque, che per danni di questo genere esiste una polizza assicurativa per cui la spesa non dovrebbe gravare sul Comune. Tra le soluzioni tampone quella di eliminare tutti i balconi dai palazzi realizzati dalla «Iter» ditta campana fallita e 2 consociate Sled e Vitale.

L’assessore Lelio De Santis annuncia provvedimenti. Per ora è stato ordinato ai residenti di quelle case di non affacciarsi ai balconi visto che il rischio è che siano stati fatti tutti nello stesso modo. Curiosa la constatazione che alcune abitazioni antisismiche nelle vicinanze siano state inaugurate proprio dall’ex premier Berlusconi.

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