Piano Case e map, caccia ai furbi

Sistema informatico per scovare chi è negli alloggi ma non ne ha diritto

L'AQUILA. Se si leggono i dati degli ultimi 3 «report su popolazione assistita» c'è da rischiare il capogiro. L'impressione è che ci siano cento-duecento persone "ballerine" o "inquiete" che vanno e vengono da alberghi, piano Case e map, autonoma sistemazione.

I dati infatti anche a distanza di 15 giorni non sono mai uguali. Ora aumentano un po', ora diminuiscono. L'ultimo report (14 settembre) dà il totale (55.987) della popolazione assistita in diminuzione rispetto a una settimana fa (56.068) ma in aumento rispetto al 31 agosto (55.903).

Nel dettaglio relativo all'Aquila il report - che porta la data del 14 settembre - reso noto dalla Sge (struttura gestione emergeza) parla di 25.844 beneficiari del contributo di autonoma sistemazione; di 14.315 persone alloggiate attraverso il progetto Case; 2.690 attraverso i Map; 791 persone in abitazioni acquisite dal fondo immobiliare e concesse in affitto; di 927 persone in abitazioni in affitto con contratto concordato con la Protezione Civile. Nelle strutture ricettive si trovano 2.865 persone; 483 nelle strutture di permanenza temporanea, come la Caserma della Guardia di Finanza e la Caserma Campomizzi. Infine, nei comuni del cratere che hanno fornito i dati gli assistiti risultano 8.072. La gestione dell'assistenza alla popolazione (che è affidata al Comune dell'Aquila) è quella che crea più problemi. Fra case map ancora da assegnare, autonoma sistemazione da pagare, albergatori che aspettano la liquidazione della fatture, primi problemi di tenuta degli alloggi e case occupate abusivamente, ogni giorno bisogna avere a che fare con una montagna di problemi.

«Il Comune» ha detto l'assessore Stefania Pezzopane «sta predisponendo un sistema informatico che ha l'obiettivo di scovare i furbi, coloro che cioè si sono fatti assegnare un allloggio del Case o un map non avendone diritto». Finora la lista dei furbi è "corta". Ne sono stati scovati nell'ordine delle decine. Alcuni hanno fatto anche ricorso al Tar che ha sospeso lo "sfratto" da parte del Comune.

Ma si presume che il fenomeno sia molto più ampio e allora grazie all'informatica e incrociando i dati prima o poi chi ne sta approfittando salterà fuori e se gli va bene riceverà l'invito ad andarsene con le buone ma potrebbe rischiare anche la denuncia penale. «Siamo convinti» dice la Pezzopane «che verremo a capo di tutte le situazioni anomale, va detto che fra decine di migliaia di persone una piccola percentuale che ne approfitta è fisiologica. Noi vogliamo garantire i diritti di tutti ma è giusto perseguire chi non si sta comportando bene».

In questi giorni si moltiplicano le segnalazioni di problemi agli alloggi del Case e nei map. Ci sono numeri verdi da chiamare ma non sempre - a sentire i cittadini - l'intervento è immediato. A chi si staccano sportelli e mensole, a chi manca l'energia elettrica per ore e in modo inspiegabile, chi all'improvviso si trova la casetta allagata, chi ha la lampadina "fulminata" e non sa se deve ricomprarla o farsela sostituire senza spese. Per non parlare di map che non si riescono ad assegnare per difetti nella costruzione. Non è escluso che in futuro si arrivi, almeno nel piano Case, a veri e propri regolamenti condominiali che prevederanno la ripartizione delle spese comuni. Insomma il tutto gratis potrebbe presto finire.

STUDENTI E SINDACO. Intanto l'Unione degli Universitari ha lanciato una petizione (firmata anche dal sindaco Cialente) per chiedere al Comune un servizio di navette all'interno della città "dispersa". L'Udu chiede al Comune che lo stanziamento dell'Anci-città universitarie (dirottato altrove) sia utilizzato per la creazione di 4 linee di navette che mettano in collegamento direttamente le varie zone della città nelle ore diurne e notturne.

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