Piccole e medie imprese appello a banche ed enti
In provincia nell’anno appena trascorso la crisi si è fatta sentire più che altrove I rappresentanti di categoria: serve un sostegno economico e normativo
L'AQUILA. La crisi, in provincia dell'Aquila, continua a mietere vittime. Il 2012 è stato un anno nero per l'economia locale: ben 2.056 imprese hanno chiuso i battenti con un saldo negativo, tra iscrizioni e cancellazioni, di 95 unità, pari a -0,30%. Parte da qui, dai dati, la battaglia delle associazioni di categoria, riunite sotto il cartello di Rete imprese italia, che ieri hanno aderito alla giornata di mobilitazione nazionale. “La politica non metta in liquidazione le imprese”, lo slogan scelto.
Alla manifestazione erano presenti Giorgio Stringini, presidente Cna, Agostino Del Re, direttore della Cna, Alfredo Pagliaro e Carlo Rossi, rispettivamente presidente e direttore della Confesercenti, Domenico Donatelli, dirigente della Confartigianato di Avezzano e Luca Tarquini, di Casartigiani.
«Lo scorso anno, in Italia, hanno chiuso i battenti mille imprese al giorno» ha commentato Agostino Del Re, direttore Cna «e i numeri relativi alla nostra provincia lasciano trasparire quanto grave sia la crisi in atto. Si ravvisano segnali sempre più pesanti di una flessione economica e finanziaria nel mondo della piccole e media impresa, che contribuisce in modo determinante al Pil. Il 93,5% delle imprese è al di sotto dei trenta dipendenti: questo fa capire quanto lavoro possano dare a livello locale e nazionale».
In un momento tanto critico, le Pmi chiedono sostegno economico e normativo. «L'Aquila può rappresentare un volano di sviluppo per la provincia e l'intero Abruzzo» ha proseguito Del Re «partendo dalla ricostruzione, che conterà oltre 25mila lavoratori impegnati nel settore dell'edilizia. Per fare questo, tuttavia, è necessario che le banche si aprano al credito e che le istituzioni facciano fronte comune».
«L'anno peggiore, dopo il 2009» lo ha definito Carlo Rossi, direttore Confesercenti, sottolineando «i tanti problemi delle imprese della provincia, in particolare nel settore dell'artigianato e del commercio al dettaglio, e l'evidente calo dei consumi. C'è bisogno di una politica fiscale diversa, di liquidità e accesso al credito».
Tra le emergenze citate la questione, ancora aperta, della restituzione dei contributi Inps e Inail e i 24 milioni di fondi Fas per incrementare i fondi rischi dei consorzi e delle cooperative di garanzia.
«Chiediamo alla Regione» ha concluso Rossi «che tali fondi siano subito messi a disposizione dei confidi, quindi delle imprese. In caso contrario, siamo pronti alla mobilitazione massiccia».
Monica Pelliccione
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