Pietransieri, via al risarcimento: «15 milioni agli eredi delle vittime» 

L’avvocato Olivieri: «La fase procedurale si concluderà entro il 2024». Al Comune 1,6 milioni Nel 2017 il tribunale di Sulmona condannò la Germania al pagamento dei danni, poi lo stop dalla Corte

ROCCARASO. Un maxi risarcimento fino a 15 milioni di euro per gli eredi delle vittime dell’eccidio di Pietransieri (frazione di Roccaraso), in cui 128 civili furono trucidati dai soldati nazisti. L’annuncio è dell’avvocato Lucio Olivieri e arriva alla vigilia della ricorrenza degli 80 anni dalla strage, avvenuta il 21 novembre 1943. «La fase procedurale per il risarcimento si concluderà entro il prossimo anno. Per i parenti delle vittime si parla di somme cospicue, ovvero fino a 15 milioni di euro», ha spiegato il legale a margine di un convegno che si è svolto a Roccaraso.
Il maxi risarcimento
L’avvocato Olivieri ripercorre le tappe giuridiche della strage avvenuta nel bosco di Limmari: «Il Comune di Roccaraso non può ancora fregiarsi di una sentenza passata in giudicato perché la Corte di Cassazione si è pronunciata il mese scorso e il giudizio ritorna alla Corte d’Appello affinché provveda alla determinazione dei danni complessivi spettanti alle vittime. Resta il risarcimento di un milione e 600 mila euro per il Comune di Roccaraso. Risorse importanti che vanno a beneficio della comunità e si aggiungeranno ai risarcimenti che spetteranno ai parenti della vittime.
Si parla di cifre importanti perché si arriverà a toccare la soglia di 15 milioni di euro». «Questo riconoscimento di tipo materiale», prosegue l’avvocato, «va a completare l’obiettivo principale della causa cioè portare al cospetto della comunità nazionale e internazionale momenti tragici vissuti dalle popolazioni italiane».
le vicende giuridiche
La Germania, ritenuta colpevole della strage, dovrebbe risarcire 5 milioni agli eredi delle vittime e un milione 600mila euro al Comune di Roccaraso. A stabilirlo è stata una storica sentenza del 2017 del tribunale di Sulmona, che riconobbe la colpevolezza dell’esercito tedesco. Ma nel luglio scorso è arrivato lo stop dalla Corte Costituzionale. Per i crimini di guerra commessi tra il primo settembre 1939 e l’8 maggio 1945 era stato istituito un fondo speciale in continuità con l’accordo di Bonn del 1961 tra Italia e Germania, che già aveva riconosciuto indennizzi in favore di italiani colpiti dalle persecuzione naziste. Ma secondo il giudice Giovanni Amoroso nelle procedure esecutive opera l’immunità ristretta degli Stati, come già riconosciuto in favore della Germania dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia.
la strage
L’eccidio di Pietransieri costò la vita a 128 civili inermi, che il 21 novembre del 1943 furono trucidati nel bosco dei Limmari dai soldati nazisti senza motivazioni documentate, ma per il semplice sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. Ieri si è svolto un convegno a Roccaraso alla presenza dell’avvocato Lando Sciuba e del presidente emerito dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatino. I nazisti, comandati dal maggiore Wolf Werner Graf von der Schulenburg, si accanirono contro il bestiame razziato, poi si diressero tra i casali dei Limmari. Fu qui che avvenne la strage. Tra le vittime, 34 bambini al di sotto dei 10 anni e un bimbo di un mese. I cadaveri restarono a lungo abbandonati nella boscaglia, nelle radure, fra le rovine dei casali, sepolti dalla neve sino all’estate del 1944.
Scampò alla strage una sola superstite, Virginia Macerelli, una bambina di sei anni che fu occultata e protetta dalle vesti della mamma.
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