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<strong>Magliano dei Marsi. </strong>L’indagato avrebbe minacciato di danneggiare l’attività e la famiglia dell’uomo. La Procura: rotto il muro di omertà
Pizzo da un imprenditore, giovane arrestato
Incastrato mentre incassa una mazzetta di 400 euro, le banconote segnate dalla Finanza
MAGLIANO. È stato incastrato mentre incassava per estorsione banconote segnate dalla Finanza. Si tratta di Romolo Morelli, 34 anni, di Magliano, fermato mentre incassava denaro da un imprenditore. Non sapeva che le Fiamme gialle erano appostate in borghese. Secondo le accuse, l'uomo ha minacciato l'imprenditore, «promettendo» ritorsioni alla sua azienda e alla famiglia.
L'operazione è scattata quando la presunta vittima, un imprenditore marsicano, ha deciso di rompere il muro di silenzio e rivolgersi alle forze dell'ordine. I finanzieri della compagnia di Avezzano, coordinati dal capitano Diego Morelli, hanno così preparato il piano per incastrare il presunto estorsore. La collaborazione dell'imprenditore ha consentito agli investigatori, coordinati dalla Procura, di acquisire elementi di prova nei confronti del presunto estorsore.
Sono state contrassegnate le banconote, 400 euro, affidate all'imprenditore che le ha consegnate nelle mani dell'arrestato. A quel punto sono intervenuti i finanzieri che hanno bloccato il giovane di Magliano. Secondo la sua testimonianza, la vittima aveva subìto minacce di gravi conseguenze a suo danno e contro l'impresa familiare. Nel corso dell'indagine sarebbe emerso anche il coinvolgimento di alcuni complici nei confronti dei quali sono ancora in corso accertamenti.
Si tratterebbe di una vicenda di usura intrecciata a quella di estorsione che ha portato all'arresto di Magliano. L'operazione fa parte di una più vasta e articolata attività investigativa che ha già portato la Finanza di Avezzano, nei mesi scorsi, all'arresto per estorsione e usura di altre persone di etnia rom, ma anche di insospettabili professionisti e commercianti locali.
Nel corso dell'udienza di convalida, il giudice per le indagini preliminari Emanuele De Gregorio ha disposto la scarcerazione di Romolo Morelli, assistito dall'avvocato Franco Colucci. All'indagato sono stati concessi gli arresti domiciliari. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Guido Cocco. (p.g.)
L'operazione è scattata quando la presunta vittima, un imprenditore marsicano, ha deciso di rompere il muro di silenzio e rivolgersi alle forze dell'ordine. I finanzieri della compagnia di Avezzano, coordinati dal capitano Diego Morelli, hanno così preparato il piano per incastrare il presunto estorsore. La collaborazione dell'imprenditore ha consentito agli investigatori, coordinati dalla Procura, di acquisire elementi di prova nei confronti del presunto estorsore.
Sono state contrassegnate le banconote, 400 euro, affidate all'imprenditore che le ha consegnate nelle mani dell'arrestato. A quel punto sono intervenuti i finanzieri che hanno bloccato il giovane di Magliano. Secondo la sua testimonianza, la vittima aveva subìto minacce di gravi conseguenze a suo danno e contro l'impresa familiare. Nel corso dell'indagine sarebbe emerso anche il coinvolgimento di alcuni complici nei confronti dei quali sono ancora in corso accertamenti.
Si tratterebbe di una vicenda di usura intrecciata a quella di estorsione che ha portato all'arresto di Magliano. L'operazione fa parte di una più vasta e articolata attività investigativa che ha già portato la Finanza di Avezzano, nei mesi scorsi, all'arresto per estorsione e usura di altre persone di etnia rom, ma anche di insospettabili professionisti e commercianti locali.
Nel corso dell'udienza di convalida, il giudice per le indagini preliminari Emanuele De Gregorio ha disposto la scarcerazione di Romolo Morelli, assistito dall'avvocato Franco Colucci. All'indagato sono stati concessi gli arresti domiciliari. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Guido Cocco. (p.g.)
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