Andrea Pecorelli

AVEZZANO

Presunta truffa, arrestato il presidente dell'Avezzano calcio / AGGIORNAMENTI

È Andrea Pecorelli, ai domiciliari anche il figlio Federico. La locale Procura indaga anche su autoriciclaggio e malversazione di erogazioni pubbliche. Ordinanza eseguita dalla guardia di finanza

AVEZZANO. Arrestato il presidente dell'Avezzano calcio, società di serie D. Andrea Pecorelli, secondo l'accusa, sarebbe coinvolto in una presunta truffa da oltre due milioni di euro. L'inchiesta è condotta dalla procura della Repubblica di Avezzano, procuratore capo Maurizio Maria Cerrato. Pecorelli, 59 anni, romano, è ai domiciliari.

L'ordinanza è stata eseguita dalla guardia di finanza agli ordini del capitano Francesco Mattiace. Insieme a Pecorelli è finito ai domiciliari anche un altro indagato, il figlio Federico. Le accuse sono di autoriciclaggio e truffa aggravata e malversazione di erogazioni pubbliche.

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Secondo le prime informazioni, nel mirino delle fiamme gialle marsicane, sono finiti i giri d'affari e i movimenti di denaro, che riguarderebbero anche la società dell'Avezzano calcio. Somme, secondo l'accusa, percepite senza alcun titolo. Andrea Pecorelli è figlio del giornalista Mino, fondatore dell'agenzia di stampa Op, ucciso in un agguato a Roma il 20 marzo 1979. Dal maggio del 2023 è il proprietario di maggioranza dell'Avezzano calcio.

SOCIETA' PERQUISITE. In una successiva nota del Comando provinciale della Finanza viene spiegato che gli arresti sono stati effettuati nel corso dell'operazione "Rimessa dal fondo" e che le indagini riguardano una ingente frode della percezione degli aiuti di Stato: eseguite 8 perquisizioni nei confronti di società riferibili ai due indagati ad Avezzano e Roma. Individuata un'ingente ed ingegnosa frode, quantificata in 2,2 milioni di euro, "frutto di un mutuo chirografario garantito dal Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese nell’ambito del progetto Start Up contabilità ordinaria – legata all’aiuto di Stato Temporary Crisis Framework UCRAINA 2.2".

LE INDAGINI. "Attraverso attività d’intelligence, accertamenti bancari, acquisizioni documentali e testimonianze, è stata individuata la frode perpetrata da una società di capitali la quale, fra l’altro, non risultava aver presentato le prescritte dichiarazioni ai fini II.DD., Iva ed Irap e e che detiene le quote di una società sportiva dilettantistica (l'Avezzano ndr) militante nel campionato di serie D". Questo il funzionamento della frode secondo la ricostruzione della Finanza: "La società, prima della stipula del contratto di finanziamento con un istituto di credito che ha svolto il ruolo di intermediario con il Fondo di Garanzia, ha artatamente deliberato un aumento del capitale sociale al fine di far apparire una florida situazione finanziaria finalizzata ad un progetto di investimento per la realizzazione di un centro polifunzionale sportivo ad Avezzano destinando le somme così ricevute per finalità diverse dallo scopo per il quale il mutuo era rilasciato. L’amministratore di fatto avrebbe rappresentato la società, attiva nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, come una new-co nel settore dei centri sportivi. E col fine di ottenere illecitamente il finanziamento, sarebbe stato presentato un progetto di investimento immobiliare per poi dirottare i fondi per finalità differenti, fra le quali, una cospicua parte di essi, 1,1 nilione di euro, 1 destinata a sostenere i costi di gestione della società sportiva per il campionato di serie D della stagione 2023/2024".

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