CAMPOTOSTO
"Prima del terremoto in estate eravamo tremila, ora solo 300"
A distanza di quasi un anno dal sisma del Centro Italia, il sindaco Luigi Cannavicci fa il punto della situazione nel suo territorio, vicino ad Amatrice, ed è un bilancio tra luci e ombre con un paese svuotato
CAMPOTOSTO. «Dopo il terremoto del 24 agosto dello scorso anno sono andati via in tantissimi per la paura, soprattutto gli anziani che nelle seconde case venivano a riposare da aprile a novembre. Ma il vero terremoto, per noi, è stato quello del 18 gennaio scorso, accompagnato da una violenta nevicata e una valanga, quando oltre alla paura c'è stata morte e distruzione. Dei 3mila abitanti tra residenti e non residenti in estate, oggi a Campotosto e frazioni ce ne saranno trecento». A distanza di quasi un anno dal sisma del Centro Italia, il sindaco di Campotosto, Luigi Cannavicci, fa il punto della situazione nel suo territorio, vicino ad Amatrice, uno tra quelli abruzzesi più colpiti. Il bilancio per il primo cittadino è tra luci ed ombre: tra le emergenze, «i gravi danni economici per il Comune che non incassa l'Imu, ragione per la quale non si come fare a far quadrare i conti», tra gli elementi di speranza, il fatto che «ci sono iniziative in corso relative al terremoto più recente e inoltre il turismo è sceso di poco». Nel comune montano che si trova a una cinquantina di chilometri dall' Aquila, già segnato dal terremoto del 6 aprile 2009, sono periodiche la preoccupazione e la paura per le dighe intorno al lago del lago di Campotosto, meta di turisti. Insieme a Montereale, è il simbolo del sisma del centro Italia in provincia dell'Aquila. «La gente ha paura ma vuole tornare e vivere nel proprio territorio - dice il sindaco -, però bisogna fare presto con gli interventi, specialmente per le attività produttive».
«Noi siamo a 7 mesi dal terremoto, perché c'è stato il 18 gennaio e non il 24 agosto 2016, ci associano sempre ad Amatrice, io sono amico del sindaco Sergio Pirozzi e ospito tuttora nei nostri Map persone di Amatrice, anche a scapito dei miei concittadini, ma noi abbiamo avuto un altro terremoto che ci ha distrutto quasi totalmente, ed è essenziale capirlo». A proposito dei due terremoti Cannavicci chiarisce un aspetto per certi versi sorprendente: «La ricostruzione e l'attività post terremoto 2009 vanno più piano rispetto alle misure per il sisma 2016-2017. Ad esempio - spiega - ho ancora le macerie del 2009, sulle quali è cresciuta la vegetazione, mentre la prossima settimana iniziamo a togliere le macerie provocate dai crolli e dagli abbattimenti del 18 gennaio. Siamo avanti anche con le ordinanze che il commissario e i vice commissari, per quanto ci riguarda il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, sono già arrivati finanziamenti ex novo». E poi precisa: «Nessun soldo del 2009 è stato trasferito al 2016, i finanziamenti che abbiamo avuto sino ad ora, 1,6 milioni di euro per la sede del Comune, 300mila euro per la chiesa di Sant'Antonio e 250mila per la sede di protezione civile, sono risorse di oggi», afferma. «Il turismo? È sceso solo di poco, i camper parcheggiati intorno al lago sono tantissimi e ci creano persino apprensione per l'allarme incendi», confessa Cannavicci.