«Prima il balcone crollato, ora la voragine»

L’AQUILA. Qualche giorno fa si è vista crollare davanti un balcone di tre quintali, in un caso che, nel giro di qualche ora, è diventato nazionale, al quartiere di Cese di Preturo. Mercoledì sera un’a...

L’AQUILA. Qualche giorno fa si è vista crollare davanti un balcone di tre quintali, in un caso che, nel giro di qualche ora, è diventato nazionale, al quartiere di Cese di Preturo.

Mercoledì sera un’altra beffa, stavolta davanti al suo ristorante “Magna e zitto arrosticini” di via XX Settembre. Una bella voragine provocata da i lavori per la traccia del gas. Problema poi accentuato dal maltempo e dalle temperature altalenanti.

A collezionare disavventure, che condivide con un aplomb invidiabile, sui social network, è Luciana Leonardis, residente negli alloggi antisismici realizzati – qualcuno forse un po’ troppo di fretta – seguito del terremoto che ha messo in ginocchio L’Aquila. È stata lei a postare le foto più assurde di questo balcone che si è trovata improvvisamente davanti.

Sue sono le preziose testimonianze, utili anche a chi dovrà ricostruire come sono andate le cose. Le cose sembravano già abbastanza complicate: per motivi si sicurezza, è stata costretta ad abbandonare l’alloggio temporaneo di Cese. Ma, della sua piastra, tra l’altro, è stata praticamente l'unica ad essere stata evacuata. L’altra sera, questa voragine davanti al ristorante a due passi dal centro storico.

Di nuovo un guaio, di nuovo i vigili. «Ora ho capito chi è il bersaglio, sono io», commenta su Facebok, tra l’arrabbiato e l’ironico.

«Il balcone di solo tre quintali è stato evitato... ora voragine davanti il mio ristorante con macchine che sbandano con il rischio che entrino dentro... causa lavori per traccia gas eseguiti con i piedi. La prossima vacanza», conclude, «si va a Lourdes». (fab.i.)

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