Primarie Pd, ecco dove si vota

Domenica le consultazioni nel centrosinistra. I seggi aperti in città e nei paesi del circondario

L’AQUILA. Tra due giorni gli elettori di centrosinistra sceglieranno il proprio candidato premier per le politiche del 2013. In provincia saranno allestiti 80 seggi e 80 uffici elettorali, di cui 8 in città e nelle frazioni. Conto alla rovescia per i componenti del coordinamento provinciale delle primarie, che ieri hanno illustrato le modalità del voto. Ci si aspetta un'affluenza di almeno 4mila votanti, perché finora sono già 3mila gli elettori che si sono iscritti, 400 soltanto all'Aquila. Pochi dibattiti politici, ma tanto lavoro per organizzare sul territorio gli uffici elettorali. D’altra parte è alto il coinvolgimento dei cittadini, che dovranno scegliere tra Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Laura Puppato, Matteo Renzi, Bruno Tabacci. Ma come funziona il voto? I componenti del coordinamento provinciale (Americo Di Benedetto, Roberto Riga, Umberto Innocente, Marino Bruno, Ermanno Natalini, Gianni Padovani) lo hanno spiegato. Possono partecipare alle primarie gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge e coloro che domenica 25 novembre avranno compiuto 18 anni. Urne aperte anche per i cittadini europei e di altri Paesi in possesso di documenti regolari. Fino al 25 novembre è possibile sottoscrivere l’appello «Italia.BeneComune» e iscriversi all’Albo degli elettori. Per l’iscrizione si devono versare 2 euro e si riceve un certificato di «elettore di centrosinistra». Inoltre, ci si può registrare online sul sito www.primarieitaliabenecomune.it; per votare si deve presentare un documento d’identità, la tessera elettorale e il certificato di elettore. Il voto è aperto dalle 8 alle 20. «All'Aquila città si potrà esprimere la propria preferenza in ogni seggio, anche senza tessera elettorale», hanno spiegato gli organizzatori, «i doppi voti saranno evitati grazie all'anagrafe elettorale telematica, mentre fuori città si può votare solo nel seggio collegato al numero della propria sezione elettorale». Imponente la macchina organizzativa, «con 500 volontari che lavoreranno il 25 novembre», ha spiegato Marino Bruno. Se domenica nessun candidato avrà raggiunto il 50% più 1 dei voti, si torna alle urne la domenica successiva.

Marianna Gianforte

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